1987 - Inaugurazione a.a. 1987-1988

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Palazzo della Sapienza, Aula magna nuova, 30 gennaio 1988.

 

Inaugurazione a.a. 1987-1988
Inaugurazione a.a. 1987-1988
Inaugurazione a.a. 1987-1988
Inaugurazione a.a. 1987-1988
Inaugurazione a.a. 1987-1988
Bruno Guerrini
Inaugurazione a.a. 1987-1988
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Inaugurazione a.a. 1987-1988
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Inaugurazione a.a. 1987-1988
Inaugurazione a.a. 1987-1988
Inaugurazione a.a. 1987-1988
Inaugurazione a.a. 1987-1988
Bruno Guerrini
Alessandro Faedo e Lucio Lazzarino
Francesco Squartini
Agostino Palazzo
Lucio Lazzarino
Inaugurazione a.a. 1987-1988
Gian Franco Elia
Inaugurazione a.a. 1987-1988
Inaugurazione a.a. 1987-1988
Inaugurazione a.a. 1987-1988
Bruno Macchia
Guido Paduano
Inaugurazione a.a. 1987-1988
Inaugurazione a.a. 1987-1988

INAUGURAZIONE DELL’ANNO ACCADEMICO 1987-88, 644° dalla fondazione

RELAZIONE DEL RETTORE PROF. BRUNO GUERRINI

 

Signor Ministro, Autorità, Colleghi, Collaboratori, Studenti, Signore e Signori è con vivo piacere che porgo a tutti loro un cordiale saluto ed un sentito ringraziamento per essere intervenuti alla cerimonia inaugurale dell’anno accademico 1987-1988, 644° dalla promulgazione della bolla «In supremae dignitatis» con la quale Papa Clemente VI istituiva questa Università. Desidero inoltre indirizzare un benvenuto particolarmente cordiale all’Onorevole Giovanni Galloni, Ministro della Pubblica Istruzione, che nell’agenda dei suoi molteplici e gravosi impegni ha voluto ritagliare il tempo per onorarci con la Sua gradita presenza e rendere più solenne questa cerimonia che annualmente, nel solco di una tradizione secolare, scandisce l’attività e fa il punto sui problemi di questa nostra Istituzione che, fondata sul principio della autonomia dell’insegnamento e della ricerca scientifica, ne promuove lo sviluppo in stretta simbiosi ed ai livelli più alti per mantenere la sua competitività in ambito internazionale ed assolvere nel migliore dei modi agli impegni che sente di avere nei confronti dell’intero Paese e del suo bacino d’utenza in particolare.

Per queste ragioni viene seguito con grande interesse il disegno di legge presentato dal governo sulla istituzione del nuovo Ministero delle Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica.

Non si può non condividere la opportunità di un efficiente raccordo tra la ricerca di base, la ricerca applicata e quella finalizzata, per usare locuzioni ormai comunemente accettate, che abbia finalità di promozione e di coordinamento con le iniziative comunitarie ed internazionali, ma che non sancisca subordinazioni alle esigenze del sistema produttivo. L’accorpamento delle competenze ed il coordinamento non devono significare la eliminazione della duplicità di reti nella quale si articola l’organizzazione della ricerca con finanziamento pubblico nel nostro Paese: la rete dell’Università e quella degli Enti pubblici di ricerca, a ciascuna delle quali va assicurata reciproca indipendenza favorendo comunque temporanee mobilità, nelle due direzioni, del personale docente e ricercatore.

D’altro canto è proprio nella distinzione delle due reti che risiede una delle principali garanzie di potenziamento e sviluppo di tutta la ricerca di base, ivi compreso il campo delle Scienze umane e sociali, che costituisce condizione irrinunciabile della nostra civiltà. Si ritiene anche che le Università debbano accrescere la loro autonomia didattica in modo che, nel rispetto delle norme che regolano il conseguimento dei titoli di studio e con la necessaria cura nel raccordarsi al sistema di istruzione secondaria, possano con flessibilità adeguarsi alle rapidamente mutevoli esigenze del mondo del lavoro ed assolvere in modo efficace al loro compito di trasmettere e diffondere la cultura. Si avverte anche in modo sempre più pressante la necessità di una reale autonomia amministrativa per poter conseguire nel modo migliore le proprie finalità istituzionali.

Per quanto riguarda infine l’ordinamento del personale dei nuovi enti di ricerca, si ritiene che debbano essere individuati chiaramente compiti, responsabilità e prospettive e tenuti nel dovuto conto le attività svolte e le competenze scientifiche maturate, ma che le collocazioni ai vari livelli di carriera debbano avvenire in seguito a verifiche oggettive.

Tutti questi argomenti hanno trovato puntuale eco nel Notiziario dell’Università che si pubblica ormai da tre anni grazie all’appassionata opera del Pro Rettore Prof. Elia e di un gruppo di collaboratori e che affronta con grande impegno i temi più attuali di politica universitaria e di attualità scientifica, questioni di personale e problemi di vario tipo; nel numero di dicembre esso si è arricchito di un supplemento speciale dedicato completamente agli studenti, che ci auguriamo possa avere cadenza semestrale.

Tra le tante iniziative assunte dal Notiziario ci piace ricordare l’indagine svolta con la collaborazione del CEDA sugli sbocchi professionali forniti dalle varie facoltà ai nostri studenti. Assunto come campione i laureati dell’anno accademico ‘82/83, si sono raccolte, mediante questionario postale, informazioni su eventuali periodi di mancata occupazione, sulle modalità di assunzione, sul tipo di occupazione, sulla conformità della laurea conseguita al lavoro svolto, sul gradimento di tale lavoro e così via. Ne è risultato un quadro abbastanza rappresentativo che può fornire valido materiale di base per impostare una politica universitaria nella quale laurea e lavoro professionale siano più strettamente collegati. L’esposizione e l’interpretazione più dettagliata della larga messe di dati raccolti, che restano comunque a disposizione di chiunque intenda consultarli, formerà oggetto di apposita pubblicazione.

Sia per quanto riguarda le iniziative rivolte alla informazione ed all’orientamento pre- ed infra-universitario dei giovani che, per quanto riguarda l’attività di formazione vera e propria dobbiamo purtroppo constatare che permangono i motivi di preoccupazione segnalati in precedenti relazioni: elevata mortalità scolastica, tempi eccessivamente lunghi per il conseguimento della laurea, rapporto docenti/studenti squilibrato in alcuni settori, inadeguatezza dei curricula e dell’articolazione dei titoli alle nuove esigenze del mondo del lavoro, insufficienza delle strutture e conseguentemente costi non sempre giustificati per la comunità, cui si aggiunge uno stato di profonda insoddisfazione per molti allievi. Né può costituire motivo di consolazione il fatto che tutto ciò sia in perfetta sintonia con quanto avviene in campo nazionale, come è stato messo in luce da accurati studi svolti da grosse organizzazioni industriali. Tutte concordemente arrivano alla conclusione che i laureati in Italia sono globalmente insufficienti, ma soprattutto male distribuiti in relazione alle prevedibili esigenze del mercato e, quel che è peggio, si va allargando la forbice tra la richiesta di laureati ed il flusso di uscita dalle Università, fenomeno che potrà essere esaltato anche dalla contrazione demografica. È interessante notare che tale flusso è costituito da poco più di 70 mila laureati a fronte delle circa 240 mila immatricolazioni e rappresenta circa lo 0,12% della intera popolazione, percentuale che é soltanto la metà di quella della Francia e della Gran Bretagna, un terzo di quella del Giappone ed un quinto di quella degli USA, dei Paesi cioè con i quali dobbiamo confrontarci.

Tornando alla situazione pisana, gli studenti immatricolati per l’a.a. di cui celebriamo l’inizio, sono 6659 con un aumento del 8,1% rispetto all’anno precedente. Gli studenti iscritti sono complessivamente 27448 ed i laureati nell’a.a. 1985-1986 sono stati 2005. Gli iscritti alle 3 Scuole dirette a fini speciali sono 363, quelli iscritti alle 42 Scuole di specializzazione sono 1643; queste ultime hanno conferito nell’a.a. scorso 427 diplomi.

L’offerta didattica si è arricchita del nuovo corso di laurea in Economia Aziendale per il quale si sono avute poco meno di 300 immatricolazioni.

Tale iniziativa, certamente di grande interesse per questa Università e di grande importanza per il Paese, ha aggravato peraltro i problemi di spazio già critici per la Facoltà di Economia e Commercio. Anche per altre Facoltà esistono pesanti problemi relativi alle disponibilità di locali; si rende pertanto necessario attivare iniziative tendenti ad attuare al più presto soluzioni adeguate, le quali purtroppo risultano estremamente difficili a causa delle attuali insufficienti disponibilità finanziarie.

È stato infine recentemente attivato il quarto ciclo del dottorato di ricerca: l’Ateneo partecipa a ben 91 corsi di Dottorato, per 34 dei quali come sede amministrativa.

Per ampliare le conoscenze degli allievi e per completare la loro formazione culturale con esperienze a carattere professionale sono state stabilite collaborazioni con la SIP, la SGS, la Siemens, la Olivetti, l’ENI, la Solvay, l’IBM, la Montedison e altre Istituzioni.

Nella relazione dello scorso anno si fece presente che soltanto nel mese di febbraio fu comunicato dal Ministero della Pubblica Istruzione lo stanziamento per l’attivazione dei corsi integrativi, che risultò, peraltro, inferiore alla metà di quello necessario. Tale situazione mise le Università in una condizione di intollerabile disagio, contribuendo a dare una impressione penosa del funzionamento dell’Università italiana, in contrasto con quella molto più valida, che gli sforzi di chi lavora all’interno della Università stessa sta diffondendo.

Dobbiamo dire che per il corrente anno accademico il Ministero ha operato certamente con maggiore tempestività, ma purtroppo lo stanziamento assegnato è ancora inferiore alla metà di quello complessivamente richiesto dall’Ateneo e pertanto rende impossibile utilizzare adeguatamente l’istituto del professore a contratto, giustamente considerato come valido strumento per arricchire la didattica e la ricerca universitarie.

Il personale non docente in servizio al primo novembre 1987 è di 1463 unità. Nello scorso anno accademico sono cessati dal servizio 32 persone, 6 delle quali per raggiunti limiti di età dopo 25 anni di lavoro, uno il Sig. Cesare Pitti per prematura scomparsa. A tutti loro rivolgiamo un riconoscente ringraziamento per l’opera svolta e la collaborazione prestata.

In attuazione dei recenti provvedimenti legislativi sono stati assegnati a questa università 74 posti di personale non docente, di cui 19 di 8° livello, 9 di 7°, 8 di 6° e 38 di 5°. Anche se soddisfa solo parzialmente l’esigenze dell’Ateneo, è questo un provvedimento rilevante, soprattutto sotto il profilo della qualità e delle competenze del personale da acquisire, in quanto i relativi concorsi saranno banditi per le nuove qualifiche funzionali previste dal DPCM del 24/9/81.

Ciò è particolarmente importante perché fino ad ora la nostra Università, come le altre, è stata costretta a bandire concorsi nelle vecchie qualifiche, creando così un grave contenzioso con la Corte dei Conti Regionale e con i dipendenti stessi a causa della non chiara corrispondenza tra le vecchie e le nuove qualifiche nelle quali andrà, comunque, operato l’inquadramento definitivo. Inoltre la possibilità di applicare la nuova normativa concorsuale (di cui al Decreto Ministeriale del 20/5/83) dovrebbe permettere di eliminare le grosse difficoltà legate alla nomina delle commissioni giudicatrici, difficoltà che sono state e sono alla base dei grossi ritardi nell’espletamento di alcuni concorsi. Ci auguriamo che possano essere banditi ed espletati in tempi brevi anche i concorsi per le carriere direttive, di pertinenza del Ministero.

È stata appresa con particolare interesse e soddisfazione la predisposizione da parte del Ministero della Pubblica Istruzione dello schema del disegno di legge relativo sia alla estensione dell’inquadramento per mansioni del personale tecnico e amministrativo delle Università assunto dopo il 1 luglio 1979 o che, pure in servizio a quella data, non aveva potuto beneficiare della legge 312 del 1980 per mancanza di requisiti temporali, sia alla definizione degli inquadramenti ancora «in itere» già disposti con provvedimento formale.

Una rapida approvazione del disegno di legge sopra citato, insieme ad una tempestiva attuazione della parte rimanente del contratto di lavoro 1985/87, siglato fin dal settembre scorso, renderà possibile una corretta valutazione delle esigenze delle varie strutture ai fini di una razionale distribuzione del personale in servizio

e di una ragionevole programmazione delle richieste, ridando nel contempo fiducia al personale ed evitando una caduta della tensione necessaria per svolgere al meglio i proprio compiti ed accrescere la propria professionalità.

Il personale docente in servizio è costituito da 1121 professori di ruolo: 451 della prima fascia (di cui 17 fuori ruolo) e 667 professori della seconda fascia; a questi si aggiungono 90 tra assistenti e professori incaricati e 535 ricercatori. La dinamica di tale personale nell’a.a. scorso può essere riassunta dai seguenti dati. Sono stati nominati 63 professori di ruolo dei quali 32 appartenenti alla 1° fascia e 31 alla 2° fascia. A tutti loro, che per il gran numero non mi è possibile ricordare personalmente pur desiderandolo, formulo i più vivi rallegramenti e l’augurio di sempre maggiori successi.

Un caloroso benvenuto giunga al professor Enrico Bonatti, nominato ai sensi dell’art. 4 del D.P.R. 382/80 ed ai professori Ferruccio Colombini e Anna Maria Micheletti provenienti da altre Università.

La validità dell’attività di ricerca e l’insegnamento svolto in questa Università è pienamente confermata dal fatto che tre nostri ricercatori e 33 professori associati, in seguito all’espletamento degli ultimi concorsi, sono stati nominati professori di ruolo di 1° fascia presso altri Atenei, mentre altri 12 ricercatori hanno raggiunto altre sedi in qualità di professori associati.

A tutti loro ed ai professori Daniele Foraboschi, Silvia Mazzone e Paolo Violino che si sono trasferiti in altre Università esprimiamo grande apprezzamento per l’opera svolta nell’ambito dell’Ateneo pisano e l’augurio di una proficua attività.

Si deve confermare la grande carenza, già più volte richiamata, in merito al reclutamento del personale della ricerca. L’Università non trova da tempo adeguato alimento di nuova linfa di ricercatori con preoccupante invecchiamento e perdita di giovani e validissime energie costrette ad indirizzarsi verso altri lidi. Nell’anno accademico trascorso sono stati assegnati solo 27 nuovi posti di ricercatore, 14 dei quali a due corsi di laurea di nuova istituzione (Odontoiatria ed Economia Aziendale); tale numero è del tutto inadeguato e di gran lunga inferiore a quello dei posti che, occupati da vincitori di concorso a professore di ruolo, non potranno essere riutilizzati in applicazione di recenti disposizioni legislative.

La recente assegnazione di 17 posti di professore di ruolo della prima fascia è ben lungi dal soddisfare le reali esigenze di questa Università, particolarmente pesanti in alcuni settori.

Sono cessati dal servizio per dimissioni volontarie o per raggiunti limiti di età o per passaggio ad altre amministrazioni due ricercatori e cinque assistenti. Sono stati collocati fuori ruolo i Professori: Francesco D’Amato, Renzo Raggiunti e Giuseppe Salerno che però, ne siamo sicuri, continueranno a fornire il loro prestigioso apporto alla vita dell’Ateneo. Sono stati invece collocati a riposo per limiti di età i Professori Dante Gaeta e Luciano Mazzanti e per volontarie dimissioni il Prof. Carlo Floriani.

Esprimiamo loro la gratitudine della intera comunità scientifica per il lavoro svolto e l’augurio di una vita ancora lunga e serena.

Con profonda commozione ed in segno di duraturo ricordo della loro virtù rivolgiamo un deferente pensiero ai Professori Arriguccio Battaglia, Luigi Cardamone, Giovanbattista Gerace, Massimo Montinari, Gaetano Nencini, Nello Onesto, Marina Paulinich Ferrara, Ezio Tongiorgi e Cesare Villani, che ci hanno lasciato nel decorso anno accademico ed esprimiamo le più sentite condoglianze alle loro famiglie.

È con vivo piacere che ricordiamo i docenti di questa Università che hanno avuto riconoscimenti per la loro attività. Il Capo dello Stato ha conferito il Diploma di Prima Classe di Benemerito della Scuola, della Cultura e dell’Arte al Professor Emilio Cristiani; è stato inoltre nominato professore emerito il Prof. Giuseppe Moruzzi che è purtroppo scomparso nello scorso anno.

Nel corso dell’a.a. sono state conferite 3 lauree «Honoris Causa» rispettivamente al Prof. Eric John Hobsbawn in Storia Contemporanea, al Prof. Gerd Tellenbach in Storia Medioevale ed al premio Nobel Alan Hodgkin in Farmacia. Il Consiglio della Facoltà di Lettere e Filosofia aveva anche proposto il conferimento della laurea «Honoris Causa» in Storia antica al Prof Louis Robert che purtroppo è scomparso prima del conferimento stesso.

Il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino i Professori Giuseppe Are, Marcello Conversi, Giorgio Costanzo, Vincenzo Di Benedetto, Carlotta Fedeli Avanzi, Piero Gambogi, Giorgio Mancino, Giovanni Padroni, Eugenio Ripepe e Giorgio Varanini.

II Premio Internazionale «G. Galilei» è stato conferito al Prof Howard Mayer Brown studioso della Storia della Musica Italiana.

A questi dovrei aggiungere l’indicazione dei docenti che hanno ottenuto riconoscimenti e assunto responsabilità nell’ambito di molte e prestigiose organizzazioni ed iniziative scientifiche nazionali ed internazionali.

L’elencazione sarebbe lunga e rischierebbe di essere incompleta. Mi limito a sottolineare il fatto che tali riconoscimenti insieme alla quantità ed alla qualità delle pubblicazioni e delle partecipazioni a congressi sono i frutti più evidenti di una attività di ricerca di ampio respiro e ricca di risultati ampiamente apprezzati anche in sede internazionale. Per tale attività, che in alcuni settori si avvale delle sinergie offerte dalla rilevante presenza nell’area pisana del CNR, dell’INFN e di molti altri enti pubblici e privati, si sono avuti a disposizione finanziamenti per 24.899.186.000 provenienti da:

 

Ministero P.I.         12.808.208.000

Altri Ministeri             694.048.000

CNR                        4.742.900.000

Altri Enti                 6.654.030.000

 

A questi si devono aggiungere i fondi erogati direttamente dal CNR ai Centri operanti presso Dipartimenti ed Istituti.

L’alto livello della attività scientifica svolta rende pienamente giustificati i rapporti con le Istituzioni culturali straniere. Particolare interesse assumono quelli già istituiti con le Università di Syracuse, di Dortmund, di Francoforte, di Angers, di S. Francisco, di Lipsia e con il Politecnico di Sheffield. Nell’anno accademico 1986/87 sono stati stipulati accordi con le Università di Campinas, di Gruningen, di Perpignan e di Tubinga.

Altri accordi analoghi sono in corso di definizione con altre prestigiose Università straniere.

Per contribuire a diffondere all’estero l’immagine dell’Ateneo Pisano, è stato provveduto alla stampa anche in lingua inglese e francese del volume a carattere monografico sull’Università di Pisa.

Con la sapiente guida e l’instancabile impegno del Prof. Marco Franzini, sono proseguite le attività per la realizzazione del Museo di Storia Naturale e del Territorio in una parte dei locali della Certosa di Calci. I risultati già ottenuti sono di particolare rilievo, anche tenendo conto della esiguità dei mezzi che è stato possibile destinare a questo scopo.

Si esprime l’augurio più vivo che il progetto per il completo recupero dell’intera Certosa e l’allestimento del previsto complesso museale integrato storico, artistico e naturalistico, modello unico in Italia, possa trovare nel prossimo futuro adeguato finanziamento sulla base del piano di intervento già elaborato dalla Soprintendenza e dall’Università.

Una significativa attività è stata svolta nell’ambito del Centro di Sperimentazione Agraria e Aziendale «E. Avanzi» sotto la appassionata direzione del Prof Bonari.

È stato recentemente proposto di strutturare il Centro suddetto come «Centro Interdipartimentale di Ricerca» in accordo con la normativa vigente. Tale proposta sarà quanto prima sottoposta all’esame degli Organi competenti. Ci si augura vivamente, ed in questo senso non mancherà il nostro impegno, che possano essere rapidamente messi in atto interventi che consentano a questa struttura di poter esprimere in modo adeguato le notevoli ed interessanti potenzialità di cui dispone.

Intensa è stata l’attività svolta nell’ambito del Palazzo dei Congressi. Tale struttura, resa molto più flessibile con la suddivisione dell’Auditorium mediante pareti mobili è stata complessivamente impiegata per 132 giornate, con lo svolgimento di 69 convegni e congressi e numerose altre manifestazioni culturali.

Il Consiglio di Amministrazione per dare un nuovo impulso all’attività gestionale dell’Università, approvò nello scorso anno accademico il Piano per l’informatizzazione dell’Ateneo, al fine di adeguare le strutture gestionali agli sviluppi in atto delle più avanzate tecnologie informatiche, demandando ad un apposito Comitato guida il compito di sovraintendere alla realizzazione del piano medesimo.

È quindi iniziato positivamente questo processo di trasformazione metodologica rivolto al conseguimento di obiettivi di efficienza e di miglioramento dei servizi, attraverso la razionalizzazione delle funzioni amministrative, delle attività degli uffici centrali e periferici e delle biblioteche.

Svariate sono state le realizzazioni mirate al processo di informatizzazione, dalla sistemazione della sala macchine con l’installazione del nuovo calcolatore Honeywell DPS8, alla messa a punto di una procedura automatizzata per la gestione della contabilità, delle missioni e dell’inventario dei Dipartimenti, all’acquisto di un package applicativo per la gestione degli stipendi che, a norma della legge 23 del 1986, saranno decentrati alle Università, alla approvazione recentissima da parte del Consiglio di Amministrazione di un progetto per l’automazione delle biblioteche dell’Ateneo.

Rilevante è stata la diffusione della cultura informatica agli utenti, attraverso l’organizzazione di numerosi corsi di formazione e di addestramento che hanno visto larga partecipazione ed un grande interesse del personale.

In tutto l’arco del 1987 sono continuati i lavori per la definizione delle Convenzioni che regoleranno i rapporti tra l’Università, la Regione Toscana e l’USL n°12, area Pisana, attinenti le attività sanitarie ed assistenziali in ambito universitario, ospedaliero e sul territorio, in ottemperanza al dettato dell’art. 39 della legge 833.

Le riunioni della Commissione paritetica Università-Regione, allargata e confortata dalla costante presenza della delegazione dell’U.S.L. n°12, sono proseguite con sistematica, puntuale cadenza, in clima di piena ed aperta collaborazione, nel completo rispetto delle reciproche competenze e funzioni.

I lavori della Commissione si sono conclusi il 30 luglio 1987 a Firenze nel Palazzo Budini Gattai con la sigla della Convenzione tra l’Università di Pisa e Regione Toscana da parte del Presidente della Giunta Regionale Gianfranco Bartolini e da me quale Rettore dell’Università di Pisa. Contestualmente è stato proceduto alla sigla delle analoghe Convenzioni tra la Regione Toscana e le Università di Firenze e di Siena.

Nella relazione tenuta alla inaugurazione del precedente anno accademico avevo già riferito della consapevolezza da parte della Regione Toscana delle qualificate competenze e delle rilevanti possibilità presenti nell’area pisana in campo sanitario e dell’intendimento della Regione di utilizzarle a pieno e, nei limiti del possibile, di contribuire al loro potenziamento.

A lavori conclusi sono lieto ed onorato di dare atto alla Regione Toscana di aver proseguito in questo intendimento con razionalità e preveggenza ed agli Assessori alla Sanità Menchetti e Benelli, all’Assessore alla Sicurezza Sociale Benigni ed a tutti i membri della delegazione regionale di essersi impegnati per il raggiungimento di tale fine.

Nel settembre ultimo scorso sono di conseguenza iniziati i lavori per la definizione della Convenzione Università di Pisa U.S.L. n°12, che deve dare attuazione a quanto stabilito dalla predetta Convenzione Università-Regione Toscana.

Anche l’attività di questa Commissione paritetica, integrata da alti funzionari della Regione, procede speditamente ed è già stato raggiunto un accordo di massima sul testo della Convenzione. Si sta procedendo ora, sempre in una atmosfera di reciproca fiducia, nel pieno rispetto delle reciproche competenze, lontani da visioni settoriali e da superate tentazioni di parte, alla verifica degli allegati concernenti gli organici e le loro attività, le strutture edilizie e le attrezzature che verranno messe a disposizione dalle due amministrazioni.

L’intento è quello di dare un assetto razionale e rinnovato al complesso universitario-ospedaliero, degno delle tradizioni pisane e nel contempo proiettato verso le nuove frontiere di una moderna medicina.

Certamente l’assunto non è di poco conto né di facile attuazione. A renderlo più arduo concorrono consuetudini cristallizzate e strutture ormai da tempo inadeguate, ma già alcune iniziative intraprese indicano che ci si sta muovendo nella direzione opportuna.

Sono fiducioso che, in stretta collaborazione con le Autorità preposte alla gestione della USL n°12, si possa procedere sempre più speditamente nella strada intrapresa.

L’esperienza dipartimentale prosegue in modo soddisfacente, nonostante significative difficoltà legate alla insufficiente disponibilità di personale amministrativo e tecnico e alla carenza di sedi adeguate. Sono attualmente in funzione 29 unità dipartimentali e la costituzione di altre 2 è stata già approvata dagli Organi competenti. Confermiamo la nostra convinzione nella validità di questa struttura e ci sentiamo impegnati pertanto a mettere in atto tutte le iniziative possibili per rimuovere le difficoltà lamentate.

Le difficoltà che si incontrano per garantire un funzionamento almeno al limite della sopravvivenza non solo dei Dipartimenti e degli Istituti, ma di tutte le strutture dell’Ateneo, divengono sempre più gravi e non facilmente superabili. In particolare l’assoluta insufficienza di adeguate strutture edilizie determina grandi disagi e talvolta significativi condizionamenti anche all’attività didattica e di ricerca.

L’impegno dell’Ateneo in tema di edilizia si è sviluppato sulla base di tre momenti fondamentali.

Il primo momento è consistito nell’approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione del Piano Edilizio Universitario 1987. In tale piano sono individuate le linee programmatiche dello sviluppo edilizio universitario che ribadisce gli impegni prioritari per la realizzazione dei Dipartimenti di Fisica, di Informatica e di Matematica nell’area di via Buonarroti e per la collaborazione, nelle forme possibili, alla realizzazione del complesso ospedaliero-universitario di Cisanello. Sono inoltre prospettate altre linee di sviluppo: in particolare la realizzazione dei poli didattici di Ingegneria e di Agraria - Economia e Commercio - Medicina Veterinaria, che assumono rilevanza in relazione al significativo incremento della popolazione studentesca in alcuni settori.

Il secondo momento è consistito nell’approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione del programma di utilizzazione del fondo di 45.290.000.000 assegnato dal Ministero della Pubblica Istruzione ai sensi della legge n°331 del 25/6/85. Tale programma prevede: a -la realizzazione degli indispensabili interventi per l’adeguamento degli edifici universitari alla normativa per il rilascio del NOPPI (Nulla Osta Provvisorio di Prevenzione Incendi) e successivamente per il rilascio del CPI (Certificato di Prevenzione Incendi) e per l’adeguamento degli stessi alle altre normative concernenti la sicurezza e l’agibilità. Nell’ambito di tali interventi, che sono stati indicati come prioritari dal Ministero della Pubblica Istruzione e per i quali sono stati stanziati 31,29 miliardi, è previsto anche il finanziamento dei poli didattici prima ricordati; b - il finanziamento di un primo lotto di lavori per un importo di 13 miliardi per la sistemazione dell’area di via Buonarroti; c - il finanziamento con 1 miliardo di lire delle opere e delle strutture necessarie per il funzionamento del Corso di Laurea in Odontoiatria.

Il terzo momento è consistito nella approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione della concessione di parte dell’area demaniale di S. Cataldo in uso gratuito e perpetuo a questa Università al Consiglio Nazionale delle Ricerche per la creazione dell’Area di Ricerca del suddetto Ente, nella quale sono previste anche iniziative di comune interesse Università CNR

A questi momenti decisionali è seguita un’intensa attività operativa per il perseguimento degli obiettivi sopraindicati. Per la realizzazione del complesso di via Buonarroti si è provveduto al definitivo acquisto di una parte del complesso (proprietà soc. Ausonia) ed alla stipula del contratto di concessione alla Società ITALPOSTE della progettazione e delle altre attività connesse alla realizzazione del complesso stesso; questi strumenti sono necessari per la costruzione del primo lotto che ha già trovato finanziamento e per l’acquisizione della rimanente parte del complesso dalla Società Marzotto. Per quest’ultima operazione si ritiene che in un tempo ragionevole, e comunque tale da non ritardare la realizzazione del complesso, possano essere superati gli ostacoli che finora ne hanno impedito la conclusione ed a questo ci sentiamo tutti fortemente impegnati.

I lavori indispensabili per l’ottenimento del certificato NOPPI in alcuni casi hanno avuto già inizio e per i rimanenti sono stati predisposti i progetti e gli atti in modo tale che questi lavori possano trovare conclusione entro l’anno ‘88 come richiesto dalle più recenti disposizioni in materia. Per il completamento di queste attività che vanno in qualche caso ad intralciare il normale funzionamento della didattica e della ricerca, ma che sono del resto indispensabili, è opportuna la collaborazione di tutto il personale docente e non docente e degli studenti.

Per le attività connesse alla certificazione CPI ed all’adeguamento delle altre normative di sicurezza e funzionalità, sono stati predisposti i relativi progetti ma è necessario attendere per la loro esecuzione i regolamenti attuativi previsti per gli edifici di interesse storico e monumentale, che rappresentano la grande maggioranza degli edifici universitari pisani.

Per i poli didattici già citati è stata definita la consistenza ed è stata avviata la progettazione; sarà fatto ogni ragionevole sforzo perché questi possano essere quanto prima realizzati e resi operativi.

È necessario ora indicare, in conseguenza delle importanti decisioni prese nel trascorso anno accademico in materia di edilizia, le prospettive e le linee fondamentali, sulle quali si ritiene debba muoversi nei prossimi anni questa Università.

Non ci stancheremo di ripetere l’impegno prioritario per la realizzazione dei Dipartimenti di Fisica, di Informatica e di Matematica nell’area di via Buonarroti e del polo ospedaliero-universitario di Cisanello: siamo certi che la loro realizzazione sarà estremamente qualificante per l’Università ed anche per la città di Pisa.

Il problema fondamentale, per la soluzione del quale l’Università è fortemente impegnata, resta il reperimento di adeguati finanziamenti.

A tale riguardo, come già fatto presente dalla Conferenza dei Rettori, appare necessaria la predisposizione già nel 1988 di un piano di finanziamento pluriennale per l’edilizia universitaria, tenendo conto del fatto che i finanziamenti previsti dal piano vigente sono stati in larga misura assorbiti dagli interventi per la messa a norma degli edifici universitari.

Ma oltre questi obiettivi che sono definiti con precisione, all’Università si aprono altre importanti prospettive. La realizzazione nei prossimi anni del complesso di via Buonarroti e dell’area di Ricerca del CNR consentirà di disporre di spazi e strutture per la cui utilizzazione dovrà essere predisposto un piano razionale tale da soddisfare le esigenze di altri settori dell’Università, in particolare delle Facoltà umanistiche, per le quali è da porre in rilievo la necessità di accorpare quei Dipartimenti che hanno attualmente sedi separate e non possono quindi trovare la loro espressione compiuta.

In questo contesto dovrà essere presa in esame anche la situazione della Biblioteca Universitaria che nella sede attuale e con i problemi che derivano dalla messa a norma dell’edificio della Sapienza e dalla coesistenza con le strutture didattiche e con alcuni Istituti della Facoltà di Giurisprudenza non può esplicare a pieno le importantissime funzioni che le sono proprie nell’ambito di questa Università.

In ogni caso le prossime scelte dell’Università in tema di edilizia dovranno essere inserite in un quadro organico che si collochi razionalmente nell’ambito della città di cui l’Università stessa è certamente una componente di particolare importanza.

In questa ottica è necessaria una stretta e produttiva collaborazione con l’Amministrazione Comunale. A tale scopo, nell’occasione della redazione del nuovo Piano Regolatore è stata prevista la costituzione di una Commissione Paritetica per lo studio dell’inserimento delle strutture universitarie nel tessuto cittadino in modo tale che l’Università possa non solo far presente i propri problemi, ma anche dare un contributo culturale alla redazione di uno strumento fondamentale per l’ordinato sviluppo della città dove opera e vive.

Fra gli altri, un tema importante da studiare in questo ambito è, ad esempio, l’utilizzazione delle aree dell’Arsenale e degli ex Macelli, anche in collaborazione con altri Enti.

Alla attività programmatica di un certo respiro prima illustrata, si deve aggiungere l’indispensabile attività, forse oscura, ma veramente onerosa, dei numerosi interventi di manutenzione e ristrutturazione del patrimonio edilizio universitario che hanno comportato una spesa complessiva di circa 5 miliardi di lire.

La cronica e sempre maggiore ristrettezza dei bilanci universitari rende di fatto impossibile salvaguardare il patrimonio immobiliare dell’Università che è in effetti patrimonio dello Stato Italiano. Appare pertanto assolutamente necessario un consistente aumento dei contributi di funzionamento anche per garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria del suddetto patrimonio.

L’intensa attività edilizia, appena descritta, è stata resa possibile dal pesante ed appassionato impegno della apposita Commissione, ai membri della quale e, in particolare, al suo Presidente, Prof. Luca Sanpaolesi, esprimo il più sentito ringraziamento.

Quanto sopra esposto rappresenta soltanto una parte delle attività che nel 1987 sono state svolte od avviate.

Prima di concludere desidero rivolgere a voi studenti il più cordiale saluto, insieme ai più fervidi auguri che la formazione culturale e la preparazione professionale derivante dai vostri studi vi consentano un ragionevolmente rapido inserimento nel mondo del lavoro.

Il periodo che stiamo attraversando non è facile, ma l’entusiasmo, l’interesse e la volontà che state dimostrando costituiscono fondati motivi di speranza.

A conclusione desidero esprimere la mia gratitudine ai membri del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione per il pesante lavoro che responsabilmente sono chiamati a svolgere.

Desidero rivolgere un particolare saluto ai Professori Carlo Bemporad e Riccardo Varaldo che da pochi giorni hanno cessato di far parte del Senato Accademico. Ai Professori Piero Maestrini e Alberto Cambini che sono loro succeduti nella carica le più vive felicitazioni ed i più fervidi auguri di buon lavoro.

Mi sia concesso esprimere i sensi della mia più affettuosa riconoscenza al Pro-Rettore Prof. Gianfranco Elia ed un particolare ringraziamento ai membri della Giunta Professori Carlo Cipolloni, Anna Maria Galoppini, Paolo Gianni, Piero Maestrini, Ivano Morelli, Piero Pierotti e Franco Russo per il loro appassionato e competente contributo.

Un sentito ringraziamento al Direttore Amministrativo, Dottor Mario Nencetti, per la sua preziosa collaborazione costantemente fornitami.

Sento inoltre il dovere di ringraziare tutti i colleghi che come membri delle numerose Commissioni di Studio partecipano attivamente alla vita dell’Ateneo, nonché il personale docente e tutto il personale non docente dell’Amministrazione Centrale e delle strutture periferiche per l’impegno dimostrato, con un attaccamento all’Istituzione veramente non comune.

I problemi connessi allo sviluppo delle iniziative promosse ed alla messa in marcia di altre, che certamente saranno proposte dal Corpo Accademico nell’interesse dell’Università e della intera Comunità, sono veramente imponenti e la loro soluzione non sarà facile, anche tenendo conto delle condizioni nelle quali si è costretti ad operare.

Nella nostra attività certamente pesante è di grande stimolo constatare che una antica e prestigiosa Istituzione come la nostra risponde, pur con qualche resistenza ed incomprensione, agli stimoli che vengono dal mondo moderno e dalle nuove esigenze della cultura di oggi.

Confortati da tutto questo, è nostro fermo impegno fare quanto possibile per consentire alla nostra Università un sempre più efficiente assolvimento dei compiti ad essa demandati.

Con questi intendimenti dichiaro aperto l’anno accademico 1987-88, 644° dalla fondazione.

 

Da: Annuario per gli anni accademici 1987-88/1988-89/1989-90, 644°-645°646° dalla fondazione, Università degli studi di Pisa.

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