Biografia di Bruguier Pacini

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Bruguier Pacini Giuseppe

(Pisa, 3 giugno 1894 – 3 marzo 1955), docente di Economia politica.

Giuseppe Bruguier Pacini
Giuseppe Bruguier Pacini
Giuseppe Bruguier Pacini
Giuseppe Bruguier Pacini
     
Biografia: 

Nato nel 3 giugno 1894, e morto nel 3 marzo 1955 a Pisa, Giuseppe Bruguier Pacini è stato uno dei migliori uomini della sua città alla quale ha dato suo filiale amore.

Figlio di Federico Bruguier, che aveva studiato giurisprudenza nella Sapienza, riprese questa strada e dalla Sapienza uscì per più vasti studi; ad essa ritornò maestro e fondatore di Facoltà dando all’Università nuova grandezza e prestigio che non può essere scompagnato dal suo nome.

Egli studiò negli anni felici della Facoltà di giurisprudenza, che sino al principio del secolo aveva portato alla rinascita italiana degli studi del diritto.

La voce di Carlo Francesco Gabba e di Giuseppe Toniolo risuonava nelle aule, e correva per il vasto mondo.

La guerra italiana del 1914 rendeva deserte le aule, perché gli studenti di Pisa, come sempre, accorrevano alla voce più grande della Patria, e Giuseppe Bruguier Pacini fu artigliere sul Carso, e la sua laurea venne solamente quando il suo dovere fu compiuto.

Cominciò i suoi studi con Giuseppe Toniolo, dal quale ebbe ispirazioni e modello. A Giuseppe Toniolo rimase fedele nella memoria e nello svolgersi degli studi economici, ai quali si dedicò con costanza e passione.

Nella molteplice visione dell’economia, di questa scienza nobilissima, il suo pensiero ed il suo sistema sentirono sempre l’ispirazione del maestro, che all’economia aveva dato un lievito morale e cristiano.

Ma egli ebbe un altro amato maestro in Luigi Einaudi, del quale fu assistente all’Università Bocconi. L’amicizia dello Einaudi lo seguì nella vita, e Giuseppe Bruguier Pacini testimoniò la sua riconoscenza nello studio Luigi Einaudi moralista, che uscì nella Nuova rivista di diritto commerciale, diritto dell’economia, diritto sociale, e che fu caro al maestro.

Attese ad inserirsi nella carriera universitaria, per l’esigenza di compiere e perfezionare i suoi studi, esigenza che ne distinse il carattere e la personalità. Di una cultura di elite, appassionato della scienza come dell’arte, aveva il senso della élite, che lo portava alla riflessione inesauribile. Per scrivere i suoi primi lavori aveva avuto bisogno di rinnovare i suoi studi con la pratica e con la conoscenza del mondo. Da un viaggio nella Cekoslovacchia ricavò, infatti, un volume su questo paese, nel quale volume si vede la sua cultura raffinata nonché la sicurezza delle impressioni, che sono una testimonianza del popolo e del tempo.

Ritornato ai suoi studi, si incontrò per la Scuola di scienze corporative, fondata a Pisa con Giovanni Gentile, ed in essa seguì ed ebbe iniziative pregevoli, come quella delle Archivio di studi corporativi, delle collezioni sul capitalismo, nella economia programmatica, nella visione francese del cooperativismo, che hanno ancora un valore.

In questo tempo contribuì alla venuta di Werner Sombart all’Università, ed al convegno sull’Ordine nuovo economico, che ebbe larga risonanza.

Egli fu parte di questi lavori ed avvenimenti, che diedero a Pisa, nel clima seguente alla guerra mondiale, un nuovo nome in Italia e fuori d’Italia.

Intanto egli saliva alla cattedra nella Università di Modena, di Perugia, ed infine di Pisa, cattedra che non volle abbandonare, rifuggendo dalla cattiva moda dei vani cambiamenti.

La sua affezione era all’Università di Galileo, ed alla Domus Galilaeana egli si dedicò con la stessa vocazione come alla cattedra economica, anche qua con iniziative per la scienza generale.

Gli studi di Giuseppe Bruguier Pacini sono su temi essenziali ed attuali, i quali erano, nel suo intento, un preludio ad un sistema secondo le ispirazioni della sua scuola, alla quale dedicò le pagine per Giuseppe Toniolo in Bollettino storico pisano, 1943. Alcuni studi sul metodo economico e sullo storicismo sono destinati a durevole considerazione. In essi si afferma il suo pensiero sulla economia, nella esegesi e nella critica delle scuole storiche e moderne, e si rivela una convinzione classica ed insieme novatrice. Sulla base della storia l’autore risponde alle accuse di irrealtà fatte alla scienza economica dallo stesso Leone Tolstoi.

All’economia è dedicata una conferenza al Lyceum di Firenze, accanto al Gentile che vi parlava della filosofia.

I rapporti, incerti e delicati, tra economia e diritto, sono saggiati in Nuova rivista alla quale Giuseppe Bruguier Pacini fu vicino dalla creazione, in un tempo critico per il diritto non meno che per le riviste giuridiche. Corsi di lezioni per gli studenti delle facoltà di Pisa attestano l’affetto di questo maestro per i giovani e per la scuola.

Non era questa la sola sua attività, perché egli si dedicava, con interesse, alla causa europea, nella quale vedeva la sicura soluzione del nostro tempo di guerre, di ideologie, di crisi profonde e spaventevoli.

Giuseppe Bruguier Pacini aveva tale ideale della scienza che aspirava a creare una istituzione degna di essa. Le scienze economiche gli apparivano, pur esse, in crisi e sentiva l’impulso di operare alla loro rinnovazione.

Ma non solamente con la sua cattedra, con i suoi studi ed i suoi scolari; egli sognava una facoltà di alte scienze economiche, amalgamabile con le scuole a fondo professionale. Una facoltà siffatta vedeva nascere per l’Università di Pisa, nel quadro tradizionale della università galileiana, ed il suo proposito si incontrò con le esigenze naturali che convergevano a favore di una nuova facoltà. Perciò alla sua creazione egli si dedicò totalmente, sino che il suo volere fu coronato dal successo con il riconoscimento della facoltà che si estese anche agli studi di lingue.

Già prima della fondazione ufficiale, negli anni delle ostilità e delle lotte, egli aveva saputo organizzare una istituzione secondo il suo disegno, senza routine, ma originale per le forze vive da lui attratte.

A questo modo egli ridava, silenziosamente, all’Università ed alla sua città, una importanza che Pisa ha sempre avuto.

Questa importanza non meno della impronta scientifica va impressa nel nome di Giuseppe Bruguier Pacini alla nuova facoltà dell’Università pisana.

 

Lorenzo Mossa

 

Da: Annuario dell’Università degli Studi di Pisa per l’anno accademico 1954-1955

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