1984 - Inaugurazione a.a. 1984-1985

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Palazzo dei congressi.

Inaugurazione a.a. 1984-1985
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Inaugurazione a.a. 1984-1985
Inaugurazione a.a. 1984-1985
Bruno Guerrini
Inaugurazione a.a. 1984-1985
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Bettino Craxi
Bettino Craxi

Inaugurazione dell’anno accademico 1984-85, 641° dalla fondazione

 

Relazione del rettore prof. Bruno Guerrini

 

Signor Presidente, Autorità, Colleghi, Studenti, Signore e Signori,

 

il più vivo ringraziamento ed il più caloroso benvenuto desidero porgere a nome dell’Università e mio personale al Presidente del Consiglio, che nonostante i suoi innumerevoli e gravosi impegni, ha voluto onorarci della Sua particolarmente gradita presenza. Ciò è motivo di grande soddisfazione e costituisce una significativa dimostrazione dell’interesse con il quale il Governo segue le attività che si svolgono nelle nostre università.

La venuta a Pisa del Presidente del Consiglio segue a breve distanza di tempo quella del Capo dello Stato e del Ministro della Pubblica Istruzione che in questa occasione ha inviato il seguente telegramma:

 

Chiarissimo Prof. Bruno Guerrini Rettore dell’Università Studi - Pisa

Vivamente rammaricata che contrariamente mia intenzione impegni lavoro non consentomi allontanarmi Roma per presenziare solenne cerimonia inaugurale codesta Università, desidero ringraziare per cortese invito et, mentre pregala farsi interprete presso illustri docenti et personale tutto mio benaugurante saluto, formulare fervidi voti per sempre maggiori fortune antico et glorioso Ateneo pisano.

Falcucci Ministro Istruzione

 

Questa cerimonia inaugurale assume un rilievo del tutto particolare per l’ambita presenza anche del Prof. Carlo Rubbia, insignito del Premio Nobel per la Fisica per il 1984. Il Prof. Rubbia è stato allievo di questa Università e della Scuola Normale Superiore e molti degli attuali docenti furono suoi insegnanti o compagni di studio.

Le sue prime ricerche si svolsero nell’ambito delle attività dell’Istituto di Fisica ed i suoi legami con Pisa non si sono mai interrotti.

Il nostro Ateneo riafferma la propria profonda soddisfazione per l’attribuzione del massimo riconoscimento internazionale ad uno dei suoi allievi che, per il livello delle ricerche svolte e dei risultati conseguiti ha onorato la nostra Università, il nostro Paese e l’intera comunità scientifica.

Al Prof. Rubbia le più sentite e commosse felicitazioni dell’Ateneo che, su iniziativa del prof. Paolo Meletti, con unanime proposta del Senato Accademico, per esternargli la propria riconoscenza, lo ha insignito dell’Ordine del Cherubino, che gli sarà conferito nel corso di questa cerimonia.

Un ringraziamento alle altre Autorità qui convenute che con la loro presenza confermano che l’Università è veramente parte integrante della vita di Pisa.

Dopo questi ringraziamenti non solo dovuti, ma veramente sentiti, mi accingo a richiamare per sommi capi i fatti più rappresentativi della vita del nostro Ateneo.

Nel 1984 è proseguito il processo di rinnovamento dell’Università conseguente all’applicazione delle nuove leggi sull’ordinamento superiore. Nell’ambito delle possibilità offerte dalle stesse, si ritiene che l’istituzione delle Scuole dirette a fini speciali possa costituire un fatto di grande importanza, configurandosi come un mezzo idoneo per la formazione di tecnici qualificati con specifiche competenze in settori professionali nei quali tale esigenza è particolarmente sentita.

A solo titolo di esempio voglio segnalare che lo schema tipo di una scuola a fini, speciali nel settore dell’informatica, predisposta con il determinante contributo dei docenti di questo Ateneo, è attualmente all’esame del CUN. Si ha ragione di ritenere che tale schema possa essere rapidamente approvato, in modo da poter tempestivamente consentire l’avvio di questa importante iniziativa.

Un’altra significativa innovazione è costituita, dall’istituzione del dottorato di ricerca.

Questa università ha riconosciuto la grande importanza dell’iniziativa nel pieno convincimento che il dottorato di ricerca può rappresentare un idoneo strumento per la formazione dei laureati che abbiano capacità, attitudine ed interesse a svolgere la loro attività nel settore della ricerca scientifica.

L’applicazione della legge vigente ed il rispetto dei contenuti delle numerose circolari ministeriali che sono state emanate in merito alla mobilità dei docenti e dei discenti rischiano in vero di vanificare una iniziativa sulla validità della quale non potevano esserci dubbi.

Si deve peraltro ricordare che nonostante tutti i numerosi solleciti di questa e di altre Università non si è ancora provveduto al rinnovo dei dottorati già istituiti ed alla istituzione di quelli nuovi proposti.

Non vi è dubbio che i dottorati di ricerca che fanno riferimento a numerose sedi universitarie, molte volte geograficamente mal distribuite, hanno scarsa possibilità di consentire il raggiungimento delle finalità loro proprie.

È stata pertanto opportuna la recente approvazione di una nuova normativa che limita al numero massimo di cinque le sedi consorziabili.

È anche a tutti noto che a livello nazionale siano in atto pressioni tendenti a prefigurare nel dottore di ricerca una nuova forma di precario.

Pur tenendo conto di tutti questi fatti che certamente devono portare a precise prese di posizione e ad apportare le modifiche che l’esperienza dimostrerà necessarie, sarebbe però gravissimo errore ed atto di discutibile responsabilità, interrompere lo sviluppo di una attività la cui continuità rappresenta elemento determinante per il suo stesso successo.

Un significativo interesse ha destato in questa Università e soprattutto in alcuni settori, la possibilità offerta dalla legge per l’istituzione dei Dipartimenti. A quelli già precedentemente costituiti se ne sono aggiunti altri 6 (3 attivati dal 1 gennaio 1984, 2 attivati dal 1 gennaio 1985, 1 la cui costituzione è stata deliberata dal C.A. nello scorso mese di dicembre).

Si è pienamente convinti che queste nuove istituzioni costituiranno la struttura portante dell’Università italiana.

I contenuti della circolare del Ministero della pubblica Istruzione del 22 novembre U.s., predisposta alla luce di quanto emerso nel Convegno nazionale promosso dal Ministero della P.I. e svoltosi a Pisa all’inizio dell’estate, ci confermano in questo convincimento.

Siamo certi che nel corrente anno accademico saranno presentate alla Commissione di Ateneo proposte per la costituzione di nuovi Dipartimenti anche in settori rimasti finora un po’ ai margini di questo processo innovativo.

Pur ritenendo che l’esperienza dipartimentale sia stata nel complesso positiva, è doveroso precisare in modo estremamente chiaro che qualora questi organismi non vengano dotati in tempi brevi di personale e di strutture adeguate, la loro funzionalità ne sarebbe fortemente compromessa, nonostante l’impegno di tutti coloro che, pur nelle note e molteplici difficoltà hanno voluto dare vita a questa importante e qualificata iniziativa.

In effetti le difficoltà che si incontrano per assicurare un funzionamento al limite della sopravvivenza non solo nei Dipartimenti, ma di tutte le strutture dell’Ateneo, diventano sempre più gravi e difficilmente superabili. Il mancato rifinanziamento della legge 50/1976 per l’edilizia universitaria e l’impossibilità almeno per questa Università di fare ricorso alla Cassa Depositi e Prestiti, faceva sì che il programma edilizio, anche a livello minimale, potesse essere portato avanti solo facendo ricorso a somme estremamente modeste reperibili, con grande difficoltà, nel già risicato bilancio universitario. In queste condizioni risultava impossibile dotare gli Istituti ed i Dipartimenti delle aule e dei laboratori necessari per lo svolgimento delle attività istituzionali loro affidate.

La situazione attualmente è addirittura precipitata.

I fondi indispensabili per garantire in limiti accettabili, un corretto svolgimento delle attività istituzionali era tale da portare per il 1985 ad un disavanzo di competenza di oltre 2 miliardi di lire.

Per rendere possibile la presentazione del bilancio in pareggio, come tassativamente richiesto dalle norme in vigore (art. 5 del DPR 371/82) si è reso necessario operare una drastica riduzione degli stanziamenti inizialmente individuati come assolutamente necessari. Tale riduzione, operata in modo selettivo, ha costretto a prevedere somme praticamente nulle per lo sviluppo dell’edilizia universitaria.

La causa determinante della carenza di risorse finanziarie è stata l’impossibilità di rinnovare la previsione di entrata per interessi attivi sulle somme depositate in conseguenza dell’approvazione della legge 720 che ha sancito «l’istituzione del sistema di Tesoreria unica per Enti ed Organismi pubblici».

Senza voler entrare nel merito su questo argomento, è certo che qualora non intervenga un adeguato e tempestivo sostegno dello Stato, non potrà essere assicurata la disponibilità dei mezzi e dei servizi la cui esigenza è da ritenersi vitale per la funzionalità dell’istituzione.

Un altro aspetto che condiziona in modo sempre più pesante la vita del nostro e degli altri Atenei è rappresentato dalla assoluta insufficienza del personale non docente. Mentre si è assistito ad un consistente aumento del personale docente che subirà un ulteriore incremento con l’espletamento dei concorsi recentemente banditi e si deve far fronte alle nuove sempre più pressanti esigenze conseguenti all’applicazione della nuova normativa sulla gestione contabile amministrativa a livello centrale e periferico, non solo non è stato previsto un corrispondente aumento dell’organico del personale non docente, ma non si provvede neanche alla riassegnazione dei posti di ruolo resisi vacanti.

Gli attuali rapporti tra personale docente e personale non docente in servizio all’Università, sono esattamente invertiti rispetto a quelli che dovrebbero essere per assicurare lo svolgimento di una seria ed impegnata attività di ricerca e di insegnamento e per consentire la predisposizione di servizi funzionanti a livello accettabile.

La recentissima comunicazione del Ministro della Pubblica Istruzione Sen. Franca Falcucci di una consistente rassegnazione di personale non docente ci è particolarmente gradita. È un passo certamente significativo, nella direzione giusta che ci auguriamo di cuore possa tradursi in realtà nel più breve tempo possibile.

Prima di riferire su alcuni aspetti di un certo rilievo per la vita del nostro Ateneo relativi all’anno 1983-84, sentiamo il dovere di rivolgere un commosso pensiero a coloro che nello stesso anno accademico ci hanno lasciato. Ricordiamo tra i docenti: i Proff. Giovanni Marchetti ed Enrico Salutini ai quali si sono purtroppo aggiunti i Proff. Bruno Romboli, Giangiacomo Jannella e Ernesto Cerini; tra i non docenti: il Dott. Francesco Giolai Zar, i tecnici Moreno Arpagaus, gli operai Libero Chiti, Vito Taglioni, Alvaro Bardelli; i bidelli Gianfranco Bruni e Quintilio Bellagotti. A questi si deve purtroppo aggiungere l’amico Ruffo Mariotti, recentemente scomparso.

Tutti coloro continueranno ad essere presenti nella riconoscente memoria di quanti ne ebbero modo di apprezzarne le loro virtù. Alle loro famiglie esprimiamo il più sentito cordoglio dell’Università.

I Proff. Fabio Tronchetti e Daniele Parvis sono stati collocati a riposo per raggiunti limiti di età. I Proff. Vittorio Checcucci e Francesco Bottari sono stati collocati a riposo per dimissioni volontarie. Esprimiamo loro la gratitudine dell’Università di Pisa per l’opera svolta con l’augurio di una vita ancora lunga e serena.

Nello stesso anno accademico sono stati collocati fuori ruolo i proff. Giovanni Gigli, Lucio Lazzarino, Vincenzo Palazzolo, Dino Spisni e Ezio Tongiorgi.

Siamo certi che l’Ateneo pisano potrà continuare ancora ad avvalersi del loro validissimo contributo.

Esprimiamo la gratitudine dell’Ateneo per l’opera svolta e l’augurio di una proficua attività ai Proff. Giovanni Berlucchi, Luigi Blasucci, Fausto Cercignani, Luigi Chiariello, Alberto Corlaita, Giustino Filippo Thaulero, Giuseppe Galigani, Pier Giorgio Marchetti, Ugo Petronio che si sono trasferiti ad altre Università.

Nello stesso anno accademico hanno cessato dal servizio 55 unità di personale non docente (15 amministrativi, 23 tecnici, 17 operai o ausiliari).

A tutti coloro che, dato l’elevato numero non posso per motivi di tempo nominare personalmente, il più vivo ringraziamento per la preziosa opera svolta e l’augurio di una vita lunga e serena per coloro che lasciano l’Università e le più vive felicitazioni a coloro che sono passati da tecnici laureati a professori di ruolo.

Accogliamo con la più sincera cordialità i Proff. Giorgio Bellettini, Antonio Cristiani, Riccardo Faucci, Paolo Ferrari, Giorgio Angelo Gallo, Antony Johnson, Silvano Labriola, Andrea Maggiolo Schettini, Luigi Ettore Picasso, Marco Tangheroni, Marco Vanneschi trasferiti a Pisa da altre sedi.

Nell’anno accademico 1983-84 sono stati nominati straordinari i Proff. Venkateska Murthy e Luigi Paris ed hanno ottenuto la nomina a professori di ruolo della seconda fascia i proff. Celina Bedini, Ernesto Berti, Generoso Bevilacqua, Vincenzo Cavasinni, Gioacchino Chiarini, Flavio Costantini, Eva Fontana Giambiasi, Carla Guidotti, Giovanni Lombardi, Enio Martino, Nello Onesto, Roberto Tessari, Carlo Tozzi, Carlo Alberto Chiarlo, Claudio Arias, Giacomo Ferrari, Raffaele Pingitore, Pier Luigi Barili, Paolo Paolicchi.

A questi colleghi che hanno vista riconosciuta la loro attività scientifica e didattica il saluto più cordiale dell’Università e l’augurio più sincero di sempre più significativi successi.

Alla fine dell’anno accademico 1983-84, l’organico dell’Università di Pisa è costituito:

 

-          Professori di ruolo 956 (di cui 365 nella prima fascia e 591 nella seconda fascia);

-          Professori incaricati e assistenti 271;

-          Ricercatori 459;

-          - Non docenti 1349.

 

A questi si aggiungono n. 45 lettori di lingua straniera. Desideriamo a questo punto ricordare i docenti di queste Università che hanno avuto riconoscimenti per la loro attività: il Prof. Marianello Marianelli al quale il Capo dello Stato ha conferito il diploma di benemerito della Scuola, della Cultura e dell’Arte; il Prof. Tristano Bolelli chiamato a far parte come corrispondente straniero dell’Academie des Inscriptions e Belles Lettres dell’Institut del France, il Prof. Mario Baccaredda Boy che è stato nominato professore benemerito; i proff. Carlo Rubbia, Umberto Bertini, Carlo Galoppini, Mario Mancianti, Danilo Marrara, Franco Russo, Vittorio Sainati, che il Senato Accademico ha insignito dell’Ordine del Cherubino.

Si ricorda altresì il Prof. Stillman Drake, professore Emerito di Storia delle Scienze nell’Università di Toronto, membro dell’Accademia americana delle Arti e delle Scienze e della Royal Society of Canada, al quale è stato conferito il premio internazionale «G. Galilei» dei Rotary Club Italiani, giunto quest’anno alla sua XXIII edizione.

L’Università di Pisa che fin dall’inizio ha posto il premio sotto i propri auspici, provvede alla nomina della Commissione giudicatrice presieduta dal prof. Tristano Bolelli.

Gli studenti in corso e fuori corso iscritti nell’anno accademico 1983-84 ai 29 corsi di laurea attivati nelle 11 Facoltà sono stati complessivamente 29.490.

Le immatricolazioni sono state 6.900 con un incremento del 21 % rispetto all’anno accademico 1982-83.

Nell’anno accademico 1984-85 le immatricolazioni sono scese a 6.100. Tale riduzione deriva essenzialmente dalla diminuzione delle iscrizioni alla Facoltà di Medicina e Chirurgia (-27%) e soprattutto al corso di laurea in Scienza dell’Informazione (-41 %).

A proposito di quest’ultimo si deve segnalare che la riduzione verificatasi non è stata un fatto spontaneo, ma il risultato di una intelligente e significativa opera di informazione che in modo capillare è stata condotta da tale corso di laurea.

Si deve peraltro constatare con amarezza e preoccupazione che ormai da molti anni il numero dei laureati è inferiore al 30% di coloro che si iscrivono al primo anno. La grande maggioranza degli iscritti abbandona gli studi dopo essere passati, molte volte, attraverso diverse Facoltà.

Ciò comporta per la comunità nazionale un pesante e non sempre giustificato impegno economico e determina stati di profonda frustrazione in un grande numero di giovani, con conseguenze che potrebbero diventare estremamente pericolose.

È necessario che agli studenti che frequentano le scuole medie sia fornita una corretta informazione sulle caratteristiche e sui contenuti dei diversi corsi di laurea, nonché sulle relative prospettive di lavoro, facendo loro onestamente presente che il conseguimento della laurea testimonia il raggiungimento di una qualificazione culturale, ma non costituisce di per sé una condizione necessaria o sufficiente per il loro rapido inserimento nel mondo del lavoro. Come ho accennato all’inizio ritengo che l’attivazione di efficienti scuole chiaramente finalizzate possa costituire una soluzione particolarmente interessante almeno in alcuni settori.

Particolarmente significativa è stata l’attività svolta al di fuori dei corsi di laurea.

Nel 1983-84 sono state attivate n. 44 Scuole di Specializzazione, (la grande maggioranza delle quali nell’ambito della Facoltà di Medicina e Chirurgia) seguite dal 1572 allievi; n. 4 corsi di perfezionamento e scuole speciali seguite da 192 allievi. A queste si deve aggiungere la Scuola Superiore di Servizio Sociale con 132 iscritti.

Di significativo rilievo è stata l’attività di ricerca svolta all’interno del nostro Ateneo, che ha portato a risultati ampiamente apprezzati in campo nazionale ed internazionale.

Tale attività che rappresenta la condizione fondamentale per la stessa esistenza dell’Università, ha trovato e trova in alcuni settori favorevoli condizioni di sviluppo anche per la presenza nella nostra città di organi del CNR, dell’IFN, dell’ENEL e, ci auguriamo, a breve scadenza dell’ENEA, Enti con i quali questa Università ha da tempo stabilito e mantenuto rapporti di stretta, proficua e costante collaborazione.

I finanziamenti per lo svolgimento di questa fondamentale attività sono stati nell’anno accademico 1983-84 pari a L.24.145.000.000 provenienti da:

Ministero P.I. 10.894.000.000

 

Altri Ministeri      5.551.000.000

CNR                     6.300.000.000

Altri Enti              6.400.000.000

                           24.145.000.000

 

 

Tali finanziamenti sono stati superiori per circa il 60% a quelli relativi al precedente anno accademico.

A questi devono essere aggiunti i finanziamenti direttamente erogati ed amministrati dal CNR per le attività dei Centri operanti presso Dipartimenti o Istituti della nostra Università.

Nell’ambito dell’intensa e qualificata attività di ricerca svolta ed in corso di svolgimento, non è mancato l’impegno dell’Università per lo studio dei problemi posti dalla comunità e dal territorio nella quale essa opera, com’è testimoniato dalle Convenzioni stipulate con la Regione e con gli Enti locali. Si ricorda in proposito lo svolgimento della Conferenza Economica cittadina, i cui lavori si sono conclusi in questa stessa sede alla presenza del Presidente della Repubblica e del Ministro della Pubblica Istruzione. È stata questa una prima ed importante occasione per individuare il potenziale contributo che le attività di ricerca svolte dall’Università e dalle altre Istituzioni possono dare per lo sviluppo sociale ed economico del territorio.

Si ritiene che questa tematica debba essere ulteriormente approfondita e possano essere tempestivamente messe in atto concrete iniziative per lo sviluppo di processi innovativi di attività produttive già in essere, per l’avvio di nuove attività ad alto contenuto tecnologico o particolarmente qualificanti per la crescita sociale della Comunità.

L’alto livello dell’attività scientifica svolta, rende pienamente giustificati i rapporti con le Istituzioni culturali straniere. Particolare interesse assumono quelli già istituiti con le Università di Syracuse, di Dortmund, di Francoforte, di Angers e di S. Francisco.

Tra le iniziative che sono state portate a compimento merita ricordare l’approvazione di una Convenzione quadro tra l’Università e l’ENEA nell’ambito della quale potranno essere stipulati, già a partire dal corrente anno accademico, contratti di ricerca tra i due Enti su temi di comune interesse. Una analoga convenzione con la Regione Toscana è in corso di approvazione e sono già stati stabiliti contatti per la definizione di una Convenzione dello stesso tipo con l’ENEL.

Sono state inoltre portate avanti le azioni necessarie per favorire la partecipazione dell’Università alle attività di ricerca previste dalla legge 17 febbraio 1982 n. 46 relativa (ad interventi nei settori dell’economia, di rilevanza nazionale) che si sono concretate nella presentazione di alcuni progetti di ricerca, attualmente all’esame del Ministero per la ricerca scientifica.

Nello scorso mese di dicembre sono iniziati i lavori per la definizione della convenzione tra l’Università e la Regione Toscana in applicazione di quanto previsto dall’art. 39 della legge 23 dicembre n.833.

Prosegue con particolare profitto e con piena soddisfazione del Governo Somalo, la cooperazione da anni in atto fra la Facoltà di medicina veterinaria e l’Università Nazionale Somala di Mogadiscio, con il coordinamento del Prof. Giancarlo Del Bono, al quale desidero rivolgere il più vivo ringraziamento dell’Ateneo e mio personale.

Il programma edilizio predisposto in attuazione alla legge 50 del 1976 è stato praticamente completato.

Il 25 maggio dello scorso anno è stato inaugurato alla presenza del Capo dello Stato e del Ministro della Pubblica Istruzione questo Palazzo dei Congressi, per l’esercizio del quale è già stata rilasciata l’agibilità definitiva.

Parallelamente è stata predisposta una organica proposta in merito alla gestione del Palazzo stesso. Tale proposta che, nella salvaguardia degli interessi istituzionali dell’Università, prevede l’attiva partecipazione degli Enti locali e di altri Enti e Istituzioni interessati, è stata già da alcuni mesi inviata all’esame del Ministero della Pubblica Istruzione, il quale, nonostante i numerosi solleciti, non ha ancora fatto pervenire il proprio parere al riguardo. Ci si augura che quanto prima si possa pervenire ad una soluzione a carattere definitivo.

Nel frattempo si è proceduto di comune accordo tra l’Amministrazione Comunale e l’Università alla modifica della Convenzione stipulata nel 1974 ed alla conseguente costituzione di un Comitato composto da membri designati dall’Università e dal Comune di Pisa, per la gestione del Palazzo fino alla messa in atto della struttura gestionale definitiva.

L’attività del Palazzo dei Congressi è iniziata, come è noto, alla fine del mese di giugno con il convegno sulla «Sperimentazione organizzativa e didattica nelle Università e negli Istituti di istruzione superiore» promosso dal Ministero della Pubblica Istruzione. L’attività è regolarmente proseguita nel 1984 con lo svolgimento di altri dieci convegni.

In attuazione del programma previsto dal piano edilizio di emergenza si è proceduto all’esecuzione dei lavori di ristrutturazione di un edificio in via S. Maria, per l’istituto di Biochimica, Biofisica e Genetica.

con la sapiente guida ed il noto instancabile impegno del Prof. Ezio Tongiorgi, che sentitamente ringrazio, si è altresì proceduto al trasferimento nella Certosa di Calci della importantissima collezione di cetacei, già ospitati in via Volta, e ci si sta attivamente adoperando per reperire il finanziamento per la sistemazione degli ambienti destinati ad accogliere tale raccolta.

Sono stati conseguentemente iniziati i lavori di ristrutturazione dei locali che ospitavano la collezione suddetta per la predisposizione del previsto polo didattico.

È stata inoltre iniziata la ristrutturazione dell’edificio sul retro di Via Pasquale Paoli, ed è stata completata quella di alcune aule del biennio della Facoltà di Ingegneria.

Sono stati inoltre eseguiti interventi vari di manutenzione, ristrutturazione e di adeguamento alle norme antifortunistiche per un importo complessivo di circa 3.800.000.000.

Un’opera di rilevante interesse anche dal punto di vista socio-sanitario è la costituzione del Centro regionale di medicina nucleare per il quale è già stato predisposto il progetto ed è stato già approvato il relativo finanziamento a carico, in parte, dell’Università e, in parte, della Regione Toscana.

Si auspica che i competenti Organi del Comune possano pervenire sollecitamente alla approvazione del progetto presentato in modo che i lavori relativi possano essere rapidamente avviati e conclusi onde rendere disponibile una struttura pienamente e razionalmente rispondente per lo svolgimento di tutte le attività connesse con il Centro predetto.

Gli interventi sopra indicati, che possano apparire di modesta entità, hanno comportato invero il superamento di notevoli difficoltà anche sul piano finanziario in quanto, in mancanza del rifinanziamento della legge sull’edilizia universitaria, sono stati effettuati attingendo i finanziamenti relativi sul bilancio universitario.

Tale bilancio, già al limite della sopravvivenza all’atto della sua definizione, è stato ulteriormente aggravato per la decurtazione parziale degli interessi attivi conseguente all’applicazione della legge di istituzione della Tesoreria unica.

Un fatto particolarmente significativo verificato si nel 1984 è stata la concessione a questa Università da parte del Ministero della pubblica Istruzione di due contributi straordinari, uno di 2,5 miliardi per le esigenze del Dipartimento di Informatica ed un secondo di 8 miliardi, previsto in due annualità per le esigenze dei Dipartimenti di Informatica, di Matematica e di Fisica.

Mi è gradito porgere i più vivi ringraziamenti al Ministro della pubblica Istruzione Sen. Franca Falcucci ed al Capo di Gabinetto Dott. Domenico Fazio per la grande sensibilità dimostrata per i gravi problemi della nostra Università.

È apparso del tutto razionale prevedere l’utilizzazione dei fondi assegnati per la realizzazione di una idonea sede per i tre Dipartimenti. In questa direzione, l’Università si è attivamente mossa adoperandosi perché venissero in tempi ragionevolmente brevi poste in essere le condizioni necessarie per consentire la localizzazione dei Dipartimenti stessi negli edifici già presenti nel complesso ex Forest/Marzotto di Via Buonarroti convenientemente ristrutturati. Nella stessa area potrebbe trovare sede la seconda mensa universitaria, nonché alcune strutture del CNR.

L’operazione sopra indicata è certamente complessa e particolarmente impegnativa, ma rappresenta elemento di particolare qualificazione per la città e per l’Università in quanto consente la realizzazione di un polo scientifico e didattico di particolare rilievo con immediata interazione tra attività tra loro strettamente collegate e costituisce un passo di grande importanza per un sempre più razionale e coordinato inserimento delle strutture universitarie nel tessuto cittadino, anche tenendo conto delle nuove realtà poste dall’organizzazione dipartimentale.

Ho il piacere e il dovere di dare atto all’Amministrazione comunale dell’impegno e della sensibilità dimostrata che ha reso possibile di pervenire in tempi eccezionalmente brevi alla predisposizione della variante del piano regolatore, la cui approvazione costituisce la condizione necessaria per l’inizio dell’intervento stesso.

Poiché l’operazione suddetta potrebbe essere portata avanti in larga misura con finanziamenti diversi da quelli espressamente previsti per l’edilizia universitaria, l’utilizzazione dei fondi che si renderanno disponibili con il rifinaziamento della legge 50 del 1976 renderà possibile la realizzazione di opere a favore delle altre strutture universitarie secondo le linee fondamentali già individuate nel piano edilizio di emergenza.

E pieno convincimento dell’Amministrazione, in accordo con quanto sopra, che l’area disponibile a S. Piero a Grado sia particolarmente adatta per insediamenti necessari per lo svolgimento di attività di ricerca «pesante» non solo dell’Università e del CNR, ma anche di altri Enti nazionali di ricerca. In questo senso è stato presentato dai Parlamentari della circoscrizione un apposito disegno di legge che si spera possa essere definitivamente approvato in modo da consentire la definizione di accordi con l’ENEA, che ha ufficialmente mostrato il proprio interesse per la realizzazione di strutture nell’area sopraindicata. Come emerge chiaramente da quanto è stato prima detto, particolarmente intensa è stata l’attività della commissione edilizia, ai membri della quale, ed in particolare al suo Presidente, prof. Luca Sanpaolesi, esprimo il più sentito ringraziamento.

È proseguita con particolare impegno l’attività della Commissione di Ateneo che è chiamata a svolgere un ruolo di grandissimo rilievo, avendo come fine istituzionale il coordinamento e la verifica della sperimentazione nell’Università.

Al Prof. Enrico Campanile che con grande competenza e lodevole impegno presiede i lavori della commissione, i sensi della mia gratitudine.

È in fase avanzata di studio la revisione e l’estensione del sistema informativo dell’Ateneo, al fine di conseguire una maggiore efficienza dei servizi dell’amministrazione centrale e periferica. Il piano di intervento riguarda in particolare i seguenti settori:

-          gestione amministrativa centrale e dei dipartimenti;

-          - gestione del personale docente e non docente;

-          - automazione delle biblioteche;

-          - trattamento dei dati relativi agli studenti ed ai laureati.

L’attuazione del piano richiederà un attivo coinvolgimento del personale utente a tutti i livelli di responsabilità, tramite un processo di diffusione della cultura e formazione informatica, che si pone come condizione essenziale per il successo dell’iniziativa.

È stata presentata al Ministero della P.I. una concreta e circostanziata proposta per la valorizzazione del Centro di Sperimentazione agraria e aziendale «E. Avanzi», anche in relazione alle modifiche degli Statuti delle Facoltà di Agraria.

Recentemente i problemi relativi al Centro suddetto sono stati illustrati anche ad autorevoli rappresentanti del Parlamento Nazionale, della Regione e degli Enti locali.

Ci si augura vivamente, ed in questo senso non mancherà il nostro impegno, che possano essere rapidamente messi in atto interventi che consentano a questa struttura di poter esprimere in modo adeguato le notevoli ed interessanti potenzialità di cui dispone.

È stata avviata una interessante iniziativa avente il fine di dotare questa Università di una foresteria nella quale ospitare i numerosi studiosi stranieri che, in relazione agli accordi internazionali già in atto e di altri che si intenderebbe istituire, sempre con maggiore frequenza saranno presenti presso la nostra Università.

Sono attualmente in corso contatti ufficiali con i Comuni di S. Croce e di Castelfranco di Sotto per la definizione di un ampio progetto per il risanamento urbanistico e per il decentramento delle industrie conciarie.

È in corso di definizione un accordo di collaborazione con il Comune di Grosseto per lo sviluppo di iniziative a carattere scientifico di interesse dell’Università.

Sono state inoltre avviate trattative con il Comune di Livorno per interventi di tutela ambientale e per il recupero di antichi monumenti a fini scientifici e museali.

Quanto sopra sommariamente esposto rappresenta solo una parte delle attività che nel 1984 sono state svolte od avviate.

I problemi conseguenti allo sviluppo delle iniziative promosse ed alla messa in marcia di altre, che certamente saranno proposte dal Corpo Accademico, sono veramente imponenti e la loro soluzione non sarà certamente facile, anche in relazione alle gravissime difficoltà nelle quali si è costretti ad operare.

Pur con questa consapevolezza è fermo intendimento di fare tutto quanto è possibile, tenendo anche conto dell’esperienza acquisita, per consentire un sempre più efficace svolgimento dei compiti che all’Università sono demandati.

Prima di concludere desidero rivolgere a voi studenti il più Cordiale saluto, insieme agli auguri che la formazione culturale e la preparazione professionale derivante dai vostri studi vi consentano un ragionevolmente rapido inserimento nel mondo del lavoro.

Stiamo attraversando un periodo non facile, ma l’entusiasmo l’interesse e la volontà che state dimostrando costituiscono fondati motivi di speranza.

A conclusione desidero esprimere la mia gratitudine ai membri del Senato e del Consiglio di Amministrazione per il pesante lavoro che: responsabilmente sono chiamati a svolgere. Mi sia consentito di esprimere i sensi della mia più affettuosa riconoscenza al Pro-Rettore Prof. Gian Franco Elia ed un particolare ringraziamento ai più diretti collaboratori Proff. Luigi Donato, Giancarlo Fasano e Riccardo Varaldo che hanno accettato di coadiuvarmi in questo non facile compito.

Un sentito ringraziamento al Direttore Amministrativo Dott. Mario Nencetti, per la preziosa collaborazione costantemente fornita. Sento inoltre il dovere di ringraziare tutti i colleghi che come delegati agli atti amministrativi (Proff. Ottavio Banti, Ivano Morelli, Renzo Nobili, Lorenzo Pera e Alfredo Vallini) o come componenti delle numerose Commissioni di studio partecipano attivamente alla vita dell’Ateneo, nonché il personale docente e tutto il personale non docente dell’Amministrazione centrale e delle strutture periferiche per l’impegno dimostrato, con un non comune attaccamento all’Istituzione.

All’inizio di questa nuova tappa del nostro cammino accademico, ritengo opportuno ricordare a tutti noi e soprattutto a me stesso che per procedere, verso la realizzazione dei fini che ci siamo preposti, oltre alla collaborazione di tutti, è necessario ispirarsi al realismo, alla tenacia ed alla prudenza, ma soprattutto a quella virtù fondamentale che è la speranza.

Con questi sentimenti dichiaro aperto l’anno accademico 1984-85, 641° dalla fondazione.

La relazione inaugurale sarà tenuta dal Prof. Giuseppe Falcone, ordinario di Microbiologia e avrà per tema: Evoluzione nel rapporto ospite-parassita nelle infezioni.

 

Da: Annuario dell’Università degli Studi di Pisa per l’a.a. 1984-1985.

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