
Inaugurazione
dell’anno accademico 1986-87, 643° dalla fondazione
Relazione del Rettore,
prof. Bruno Guerrini
Signor
Ministro, Autorità, Colleghi, Studenti, Signore e Signori,
desidero porgere a nome dell’Università e mio personale il
più cordiale benvenuto al Ministro per la Ricerca Scientifica, On. Seno Luigi
Granelli, che nonostante i suoi gravosi impegni ha voluto onorarci della sua
particolarmente gradita presenza.
Un
sentito ringraziamento alle Autorità qui convenute che con il loro intervento
confermano che l’Università è veramente parte integrante della vita di Pisa.
Uno
degli avvenimenti salienti del decorso 1986, che purtroppo non sembra aver
avuto da parte della comunità scientifica il rilievo che merita, è certamente
rappresentato dalla presentazione del «Rapporto al Presidente del Consiglio»
sulla situazione e sulle prospettive della scienza e della tecnologia in
Italia. Tale rapporto, che ha concluso una indagine svolta nell’arco di 18 mesi
da un gruppo di scienziati di fama internazionale guidato dal Prof. Luigi
Dadda, fornisce lo stato dell’arte, avanza proposte e individua direttive da
perseguire entro la fine di questo secolo, precisando le condizioni per il loro
raggiungimento, in un settore che non riceve dal Paese la necessaria
attenzione, anche se molti e consistenti progressi sono stati conseguiti sotto
la guida del Ministro per la ricerca scientifica e tecnologica. On. Luigi
Granelli. Alcune tra le proposte più significative sono rappresentate dal
rafforzamento, sia sotto il profilo della quantità che della qualità, del
patrimonio umano necessario alla ricerca (circa 50.000 giovani nei prossimi 5
anni) e dall’aumento delle spese per la ricerca fino al 3% del PIL in 5 anni.
Tra le condizioni ritenute essenziali per rendere efficaci gli interventi viene
indicato, oltre al coordinamento delle attività e delle disponibilità dei vari
Enti di ricerca, il potenziamento del ruolo delle Università per elevare la
qualità dell’insegnamento e della ricerca, garantendo la loro autonomia,
consentendo una gestione più efficace delle risorse, stimolando le prospettive
di internazionalizzazione. Tutto ciò nella consapevolezza che l’uomo
rappresenta il fattore strategico di ogni progresso e che un articolato
sviluppo della ricerca di base, e meglio ancora, un diffuso clima culturale
inteso nella sua accezione più ampia e profonda, costituiscono la condiziona
irrinunciabile per lo sviluppo e la modernizzazione del Paese. Ed è proprio
questa interpretazione del ruolo delle Università che ha guidato la nostra
azione di governo ed ha ispirato lo sforzo di tutti i docenti e non docenti pur
tra molte difficoltà, alcune delle quali condizionanti.
Di
largo respiro e ricca di risultati ampiamente apprezzati anche in sede
internazionale è stata l’attività di ricerca svolta nel nostro Ateneo. Per tale
attività, che in alcuni settori si avvale delle sinergie offerte dalla
rilevante presenza del CNR, dell’INFN e di molti altri Enti pubblici e privati,
si è potuto disporre di finanziamenti per 26.059.921.000, con un incremento del
13% rispetto all’a.a. precedente, provenienti da:
M.P.I. 15.281. 000.000
altri
Ministeri 460.146.000
CNR 5.177.800.000
altri
Enti 4.640.875.000
a
questo occorre aggiungere i fondi erogati direttamente dal CNR ai Centri
operanti presso Dipartimenti ed Istituti.
Sono
stati stipulati ben 78 contratti con il CNR e 277 contratti e convenzioni con
industrie pubbliche e private, con Enti nazionali, come ENEL, ENEA, ecc. e con
istituzioni locali, come Regione Toscana, IRRSAE, ecc.; a queste vanno aggiunte
le convenzioni con la Honeywell e la Olivetti per il piano informatico
dell’Ateneo e quelle con la SIP, IBM, APPLE per collaborazioni didattiche.
Inoltre
per favorire i collegamenti tra i ricercatori di sedi diverse, gli organi
accademici hanno approvato nell’a.a. 1986-87, ai sensi dell’art. 91 del DPR
382/80, l’adesione a 9 Centri universitari, a tre dei quali come sede
amministrativa.
La
sopraindicata attività di ricerca ha trovato e trova significativi
condizionamenti sia per l’assoluta insufficienza di adeguate strutture
edilizie, come sarà brevemente accennato nel seguito, sia per problemi relativi
al personale ricercatore, tecnico ed amministrativo.
È
stato più volte rilevato che gli attuali rapporti tra personale docente e non
docente sono assolutamente inadeguati per consentire lo svolgimento di una
impegnativa attività di ricerca e di insegnamento nonché la predisposizione di servizi
funzionanti a livello accettabile.
Dobbiamo
riconoscere che alcuni interventi in proposito sono stati compiuti a livello
nazionale.
In
attuazione ai recenti provvedimenti legislativi, a cominciare dalla Legge
444/1985, sono state riassegnate a questa Università circa 250 unità di
personale per analoghi posti di ruolo resisi vacanti.
La
Legge 23 prevede, come è noto, la disponibilità di 7.000 nuovi posti che si
ritiene possano essere ripartiti tra le diverse Università a breve scadenza.
Si
tratta evidentemente di provvedimenti importanti, di cui rendiamo atto, ma
ancora ben lontani da consentire un reale soddisfacimento delle esigenze delle
Università italiane.
Intendiamo inoltre fare chiaramente presente che il
problema del personale non può limitarsi agli aspetti quantitativi ma deve
essere posto anche in termini di qualità, con riconoscimenti giuridici ed
economici correttamente correlati alla sempre crescente rilevanza e
qualificazione dei compiti che il personale stesso è chiamato ad assolvere.
Particolare
rilievo assumono i problemi relativi ai ricercatori.
Com’è
noto nella Legge 28 e nel DPR 382 era contenuto un preciso impegno di definire
in tempi brevi lo Stato giuridico dei ricercatori universitari, il cui ruolo
era stato appunto istituito con i suddetti provvedimenti legislativi.
Sono
passati ormai sette anni e non si è ancora pervenuti alla determinazione di una
soluzione organica del problema.
La
recente approvazione del Decreto Legge non costituisce certamente una idonea
risposta ad una tematica di rilevante importanza per lo sviluppo delle attività
di ricerca e di formazione nel nostro Paese. È assolutamente necessario che
questo problema venga tempestivamente avviato a soluzione con provvedimenti
che, individuando chiaramente compiti, responsabilità e prospettive, tengano
nel dovuto conto le attività svolte e le competenze scientifiche maturate.
L’altra
grave carenza che intendo richiamare in questa sede è il blocco del
reclutamento del personale per la ricerca. Sono ormai molti anni che l’Università
non trova alimento da nuova linfa di ricercatori con preoccupante
invecchiamento e perdita di giovani e di validissime energie costrette ad
indirizzarsi verso altri lidi. Ci sentiamo pertanto impegnati, come
costantemente ripetuto anche nella Conferenza dei Rettori, perché venga
adeguato il numero dei giovani da indirizzare alla ricerca e perché i problemi
di chi da tempo è qui al lavoro sono giustamente e rapidamente risolti.
Tra le molte iniziative meritevoli di menzione sembra
opportuno ricordare per le sue caratteristiche peculiari il Consorzio, PISA
RICERCHE, appena costituito, che è stato promosso dall’IRI insieme al CNR e che
vede il coinvolgimento di questa Università, della Scuola Normale Superiore,
del SSSUP S. Anna, del Comune, della Provincia e di molte Industrie, Enti e
Società attive nell’area Pisana. Esso si prefigge l’effettuazione di ricerche
sulle metodologie di trasferimento tecnologico e la progettazione e la gestione
di un Centro per l’innovazione finalizzato alla promozione di ricerche in
comune tra strutture pubbliche e private, al trasferimento di know-how verso
piccole e medie imprese ed al sostegno di nuove imprenditorialità nell’ambito
delle tecnologie avanzate.
È un
progetto ambizioso che può allineare Pisa con i più importanti centri di
ricerca scientifico-industriale e di produzione di nuove tecnologie e
costituisce quindi una prima e consistente risposta alla proposta per lo
sviluppo della città che Autorità locali ed Università hanno formulato sin
dalla Conferenza Economica dell’area Pisana.
Ma
non è soltanto a questa iniziativa, certamente significativa, che si affidano i
rapporti tra Università ed Enti locali o si limitano gli impegni che
l’Università sente di dover assolvere verso il suo bacino di utenza.
Il
Palazzo dei Congressi, che in attesa della attuazione di una struttura
gestionale definitiva è ancora Provvisoriamente gestito da un comitato
paritetico Università-Comune, ha favorito lo svolgimento di una intensa
attività congressuale e di numerose manifestazioni culturali. Questa struttura
è stata impegnata complessivamente per 107 giornate per lo svolgimento di 25
convegni o congressi e numerose altre manifestazioni culturali. La
realizzazione appena ultimata delle pareti mobili, che consentono di suddividere
l’auditorium da 800 posti in due da 200 ed uno da 400, rende la struttura molto
più flessibile e ne lascia prevedere pertanto una utilizzazione più intensa.
In
seguito ad accordo con la Sopraintendente ai Beni AA.AA.AA.SS. di Pisa un
gruppo di docenti, funzionari e tecnici delle due amministrazioni con
l’appoggio del Comune di Calci ha elaborato un piano di intervento per la
Certosa di Calci, che è stato presentato al FIO Con la richiesta di un
finanziamento di 28 miliardi in 5 anni. Il progetto prevede il recupero
completo della intera Certosa e l’allestimento di un complesso museale
integrato storico, artistico e naturalistico che, raccordando settori
disciplinari tra loro distinti, rappresenta un modello unico in Italia per il
quale si prevede l’affluenza di 250.000 visitatori per anno.
Si
ha il piacere di comunicare che la Regione Toscana ha concesso un contributo di
180 milioni per la esecuzione di interventi relativi all’allestimento ed alla
conservazione del Museo. Mi è gradita, occasione per porgere, a nome
dell’Ateneo, i più sentiti ringraziamenti.
Numerose
altre prestigiose e preziose raccolte di opere d’arte, di reperti archeologici
e di materiale scientifico richiedono una sistemazione dignitosa alla quale
intendiamo porre mano nel più breve tempo possibile. È indispensabile fare ciò
in una visione integrata e moderna delle funzioni museali in modo che ne
possano fruire la didattica e la ricerca dell’Ateneo, ne possano trarre
vantaggio l’attività di formazione e di orientamento delle scuole medie superiori,
se ne possa arricchire la città, generando nuove occasioni culturali.
È
doveroso anche sottolineare i risultati positivi della collaborazione con il
Comune di Grosseto e mettere in evidenza come questa città, lungi dal ricorrere
municipalistiche chimere, preferisca stabilire con l’Università di Pisa legami
sempre più solidi ed organici.
Ma
come struttura formativa e scientifica di altissimo livello nei vari settori
disciplinari, l’Università deve guardare anche al di là dei confini del suo
territorio e verificare la sua competitività a livello internazionale.
I
rapporti dei nostri docenti con diverse istituzioni straniere, tutt’altro che
sporadici come dimostrano le pubblicazioni su riviste straniere, le
partecipazioni a congressi, i riconoscimenti, le responsabilità, nell’ambito di
molte e prestigiose organizzazioni ed iniziative scientifiche internazionali
(gli scavi di Saqqara e la spedizione in Antartide, ad esempio) hanno trovato
in parte un coordinamento ed organici collegamenti negli accordi di
collaborazione con le Università di Syracuse, Dortmund, Francoforte, Angers,
San Francisco, cui si sono recentemente aggiunti quelli con Montpellier, con il
Politecnico di Sheffield e con l’Università Carlo Marx di Lipsia. Accordi
analoghi sono in corso di definizione con altre prestigiose Istituzioni
universitarie straniere.
Mi
sia a questo punto consentito di esprimere la mia personale soddisfazione per
aver potuto constatare nel corso della mia visita a Bonn con il Presidente
Cossiga come nell’Istituto di Economia ed Italianistica della Facoltà di quella
Università studino ben 400 giovani tedeschi a testimonianza del grande
interesse per la cultura italiana.
Per
quanto riguarda l’attività di formazione dobbiamo purtroppo constatare che
permangono i motivi di preoccupazione segnalati in precedenti relazioni:
elevata mortalità scolastica, tempi eccessivamente lunghi per il conseguimento
della laurea, rapporto docenti/studenti squilibrato in alcuni settori,
inadeguatezza dei curricula e dell’articolazione dei titoli alle nuove esigenze
del mondo del lavoro, insufficienza delle strutture e conseguentemente costi
non sempre giustificati per la comunità, cui si aggiunge uno stato di profonda
insoddisfazione per molti allievi.
Gli interventi per il diritto allo studio universitario,
gestito come è noto dalla Regione la quale nel 1985 ha destinato solo per Pisa
circa 11 miliardi oltre al costo del personale, si svolgono all’interno di un
contesto legislativo confuso ed in assenza di precise linee di politica universitaria
che ne limitano l’efficacia. Apprezzabile appare l’iniziativa del Comitato di
gestione di istituire per il prossimo anno accademico un Centro di
Informazione, Documentazione ed Orientamento (CIDO) che si affiancherà
utilmente alle iniziative di informazione ed orientamento pre- ed
infra-universitario già organizzate dai vari corsi di laurea. Altre
interessanti iniziative sono state promosse dalla Facoltà di Ingegneria, che ha
organizzato una giornata di studio sulla formazione professionale dei laureati
in Ingegneria, e dall’Ateneo, che ha avviato un’indagine per verificare quale
occupazione professionale hanno trovato nel mondo del lavoro i nostri laureati.
L’offerta
didattica si è ampliata e promette ulteriori articolazioni.
Alle
scuole dirette a fini speciali in Audiometria e Fonologopedia e di Servizio
Sociale si è aggiunta quella di Informatica: esse rispondono a precise esigenze
del mondo del lavoro, oltre che all’opportunità di diversificare i livelli di
formazione universitaria.
Nell’ambito
della facoltà di Medicina e Chirurgia è stato attivato il Corso di laurea in
Odontoiatria e Protesi dentaria, in accordo alla normativa della Comunità
europea. Nella Gazzetta Ufficiale del 12 dic. 1986, è Stato pubblicato il
decreto istitutivo del nuovo corso di laurea in Economia Aziendale; al momento
corsi di laurea di questo tipo sono attivati solo a Milano, presso la Bocconi,
e a Venezia.
Gli
Studenti immatricolati per l’a.a. 86/87 ai 30 corsi di laurea attivati presso
questo Ateneo sono 6.104 con un diminuzione del 2% rispetto a quelli dell’anno
precedente; gli studenti iscritti sono complessivamente 29.241.
I
laureati nell’a.a. 84/85 sono Stati 2.088. Gli iscritti alle Scuole dirette a
fini speciali sono 235, mentre i laureati iscritti alle 46 scuole di
specializzazione sono 1.561.
È
Stato attivato il III ciclo di dottorato di ricerca, l’Ateneo partecipa a ben
87 corsi, per 28 dei quali come sede amministrativa.
Si
sono riscontrate difficoltà per il regolare inizio dell’anno accademico nella
Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, anche in relazione a problematiche
di non facile soluzione emerse al momento della stipula dei contratti con i
lettori di lingua straniera.
Riteniamo
e auspichiamo che i problemi di carattere generale possano trovare adeguata e
soddisfacente soluzione nel riordinamento a livello nazionale dei corsi di
laurea in Lingue.
Per
quanto attiene ai lettori di madrelingua, appare necessaria sia la definizione
a livello ministeriale del tipo di rapporto che dovrà essere stabilito, con chiara
indicazione dei compiti, dei doveri e diritti conseguenti, sia la tempestiva
disponibilità dei fondi necessari per la formalizzazione di questi rapporti
prima dell’inizio dell’anno accademico.
Con
profonda preoccupazione si ricorda che soltanto pochi giorni fa è stato
comunicato dal Ministero della P.I. lo stanziamento per l’attivazione dei corsi
integrativi; stanziamento che risulta peraltro inferiore alla metà di quello
necessario per far fronte ai contratti già approvati dal CUN.
Questa
comunicazione ha messo le Università in una situazione di intollerabile
disagio, contribuendo a dare una impressione penosa del funzionamento
dell’Università italiana, in contrasto con quella, molto più valida, che gli
sforzi di chi lavora all’interno delle Università stesse sta diffondendo.
L’istituto
del professore a contratto, giustamente considerato come valido strumento per
elevare il tono della didattica e della ricerca universitaria, con questo modo
di procedere, finirà per diventare assolutamente inutile.
Si
auspica vivamente che, come richiesto dal Senato Accademico e dalla stessa
Conferenza permanente dei Rettori, lo stanziamento previsto venga con
tempestività convenientemente adeguato.
Il
personale in servizio presso l’Università per lo svolgimento dei compiti ad
essi demandati è costituito da:
-
1128 Professori di ruolo (422 della prima fascia
e 706 della seconda fascia);
-
90 Assistenti;
-
570 Ricercatori;
-
1.421 non docenti;
a
questi vanno aggiunti 60 lettori di lingua straniera.
L’esperienza
dipartimentale prosegue in modo soddisfacente, nonostante significative
difficoltà legate alla richiamata insufficiente disponibilità di personale
amministrativo o tecnico e alla carenza di sedi adeguate. Sono attualmente in
funzione 26 unità dipartimentali e la costituzione di altre è all’esame degli
Organismi competenti. Poiché si è profondamente convinti della validità di
questa struttura, ci sentiamo impegnati a mettere in atto tutte le iniziative
possibili per rimuovere le difficoltà lamentate.
Le
difficoltà che si incontrano per garantire un funzionamento al limite della
sopravvivenza non solo dei Dipartimenti e degli Istituti, ma di tutte le
strutture dell’Ateneo, divengono sempre più gravi e non facilmente superabili.
La
prolungata non assegnazione di fondi da utilizzare per l’edilizia
universitaria, ha fatto si che attività specifiche in questo settore potessero
essere portate avanti solo facendo ricorso a somme estremamente modeste,
reperibili con notevole difficoltà nel già risicato bilancio universitario.
L’approvazione
delle recenti disposizioni legislative in proposito non tragga in inganno. Una
parte rilevante dei fondi previsti sarà utilizzata per la realizzazione degli
interventi necessari per la messa a norma degli edifici, in attuazione a quanto
previsto dalla legge 331/1985. A tale riguardo si fa presente che sono stati
predisposti i progetti esecutivi delle opere necessarie per l’ottenimento del
nulla osta provvisorio prevenzione incendi (NOPPI) e del certificato
prevenzione incendi (CPI).
Le
somme richieste per la esecuzione di tali interventi sono risultate pari a
circa 46 miliardi (10,5 miliardi per il NOPPI e 35,5 miliardi per il CPI).
Alcune delle opere relative al NOPPI sono in corso di svolgimento e per le
altre sono in corso le procedure di appalto. Nonostante le difficoltà prima
lamentate, nel 1986 sono stati eseguiti numerosi lavori di manutenzione
ordinaria straordinaria e di ristrutturazione per un importo complessivo di
circa 5 miliardi di lire.
Si è
inoltre proceduto all’acquisto del Palazzo Curini Galletti, utilizzato dalla
facoltà di Lingue e Letterature Straniere, e sono già stati appaltati i lavori
per la realizzazione del Centro di Medicina Nucleare, finanziati in parte dalla
Regione Toscana ed in parte dall’Università.
La
Commissione per lo sviluppo edilizio dell’Ateneo, nella seduta del 3 febbraio
1987, ha approvato il progetto del nuovo piano edilizio che sarà sottoposto nei
prossimi giorni all’esame dei competenti organi dell’Ateneo (Senato Accademico
e Consiglio di Amministrazione).
Nel
piano suddetto sono indicate le linee programmatiche di un ragionevole sviluppo
a breve e medio termine della edilizia universitaria. Uno dei punti di maggiore
qualificazione di detto piano è rappresentato dalla localizzazione dei
Dipartimenti di Fisica, di Informatica e di Matematica negli edifici del
complesso ex Forest/Marzotto, convenientemente ristrutturati. Come è noto la
necessaria variante al piano regolatore, predisposta dal Comune, è già stata
pubblicata sulla Gazzetta Regionale.
Un
gruppo misto di progettazione Comune-Università ha già predisposto il piano di
recupero del comparto; si ritiene che la progettazione di massima del complesso
possa essere eseguita entro breve termine da una Società del gruppo IRI, indicata
dal Ministero delle Partecipazioni Statali su richiesta di questa Università.
Nei
prossimi giorni si procederà alla definizione del contratto di acquisto della
parte degli edifici di proprietà della Società Ausonia. Le procedure per
l’acquisto della parte rimanente hanno incontrato notevole difficoltà che,
nonostante l’impegno profuso, non è stato ancora possibile superare. Si ritiene
comunque che in tempi ragionevolmente brevi si possa pervenire alla definitiva
e completa soluzione di questo problema di grandissima qualificazione per
l’Università e per l’intera città, in modo da rendere possibile la piena
realizzazione di un polo scientifico e didattico di grande rilievo, con
immediata interazione di attività tra loro strettamente collegate e con un
razionale e coordinato inserimento delle strutture universitarie nel tessuto
cittadino. Senza sottovalutare le difficoltà connesse con questa operazione,
non vi è dubbio che l’impegno dell’Università in questa direzione avrà
carattere certamente prioritario.
Ciò
non significa ovviamente che calerà l’attenzione verso altri importanti e
urgenti interventi previsti nel piano.
L’Università
è particolarmente lieta di rilevare l’interesse recentemente mostrato dalla
Regione Toscana, dall’USL 12, dal Comune di Pisa per la realizzazione del
complesso ospedaliero-universitario di Cisanello. A tale riguardo, in una
riunione che ha avuto luogo a Palazzo Gambacorti, l’Università ha manifestato
piena adesione all’iniziativa, precisando nel contempo che la progettazione e
la realizzazione a lotti del complesso non deve distogliere dalla sollecita
messa in atto di tutte le iniziative che possono concretamente contribuire alla
decongestione delle sovraffollate strutture del S. Chiara ed alla
razionalizzazione di quelle già esistenti a Cisanello.
Sono
proseguiti i lavori per la definizione della Convenzione che dovrà regolare i
rapporti tra la Regione Toscana, l’Università e l’USL, secondo quanto stabilito
dall’art. 39 della legge 833.
Come
ricordato in altra occasione, si ritiene che, proprio per la multizonalità
scientifica e didattica della Facoltà di Medicina, il territorio circostante
potrà avvalersi di istituti di prevenzione e cura complessivamente superiori
alla media di quelli presenti in territori analoghi. Ci sentiamo per questo
impegnati come intero Ateneo a mettere a disposizione le competenze disponibili
per la tutela della salute ed a favorire il rapporto delle nostre istituzioni
con la domanda che viene diffusamente dal territorio.
Nelle
numerose riunioni che sono state finora tenute è stata ripetutamente
manifestata, da parte della Regione, la piena consapevolezza delle rilevanti
competenze e possibilità presenti nell’area pisana, in parte già chiaramente
espresse ed in parte, purtroppo, non pienamente utilizzata per la insufficiente
disponibilità di mezzi e di strutture adeguate.
È
stato conseguentemente espresso l’impegno della Regione di fare quanto
possibile perché il polo pisano possa veramente manifestarsi come polo di
eccellenza e chiaro punto di riferimento per il servizio sanitario nazionale.
Con
questa prospettiva, ritengo essere preciso dovere in tutte le Istituzioni
interessate adoperarsi affinché la definizione dei contenuti della Convenzione
abbia come obbiettivo fondamentale il soddisfacimento delle esigenze di tutela
della salute della Comunità, con piena valorizzazione di tutte le competenze
presenti sia in campo universitario che in quello ospedaliero al fine di
elevare il livello della qualità delle prestazioni, fornite in linea con quanto
reso Possibile dallo sviluppo del progresso scientifico e tecnologico nel
settore. La Convenzione, pur nel pieno rispetto delle singole autonomie e responsabilità,
deve formalizzare questa unità di intenti con preciso impegno delle Autorità
competenti per la sua corretta attuazione in conformità agli impegni assunti.
Questo è il chiaro intendimento che ha animato e continuerà ad animare
l’attività della delegazione universitaria.
La
legge n. 41 del 14 febbraio 1987 ha introdotto profonde modifiche ed
innovazioni allo statuto della Scuola Superiore di Studi Universitari e di
Perfezionamento.
La
legge suddetta concede, tra l’altro, alla Scuola piena autonomia sia sotto il
profilo dell’organizzazione delle attività didattiche e di ricerca, sia
nell’ambito della gestione amministrativa. Viene in tal modo data vita nella
nostra città ad una terza università che si affianca alla Scuola Normale
Superiore ed alla Università di Pisa.
Siamo
profondamente lieti di questo notevole risultato e grati a tutti coloro, in
particolare al Prof. Busnelli, che si sono adoperati per il suo conseguimento.
Formulando
i più fervidi auguri a che la nuova Scuola Superiore di Studi Universitari e di
Perfezionamento S. Anna di Pisa possa pienamente sviluppare le sue notevoli
potenzialità, si ritiene peraltro che, nel pieno rispetto della autonomia e
degli interessi delle due Istituzioni, dovranno essere mantenute e potenziate
ampie ed aperte forme di collaborazione e di integrazione tra Scuola ed
Università.
Il
piano informatico di Ateneo, che costituisce anche per altre Università un
esempio di pianificazione strategica della gestione amministrativo-contabile
orientata alla razionalizzazione delle funzioni degli uffici centrali e
periferici ed all’accrescimento della efficacia e dell’efficienza, ha mosso i
suoi primi ma significativi passi.
Sostenuto
dalla convinta e preziosa collaborazione del personale non docente e condiviso
dal Senato Accademico, esso è stato approvato dal maggio dello scorso anno dal
Consiglio di Amministrazione che ne ha affidato il coordinamento ad un Comitato
Guida in rappresentanza dei vari settori interessati. I nuovi calcolatori sono
in arrivo, i locali che dovranno ospitarli sono in fase di sistemazione ed
intanto è cominciato con successo il lavoro di formazione del personale e di
predisposizione dei programmi di gestione, secondo la strategia delineata e le
priorità individuate.
Per
rispondere ad una esigenza largamente avvertita è stato deciso di dare alla
stampa una pubblicazione a carattere monografico sull’Università di Pisa, per
contribuire a diffondere anche all’estero l’immagine dell’Ateneo Pisano. La
monografia si apre con un breve cenno storico dell’Università per proseguire
con una descrizione della città, degli organi dell’Ateneo, dell’utenza
universitaria, delle Facoltà, dei Dipartimenti, delle strutture
parauniversitarie e di servizio.
La
forma, i testi, l’impaginazione e le foto sono stati vagliati e curati
dall’apposita Commissione che ha scelto per il volume una veste particolarmente
elegante.
Un
cenno storico merita il periodico mensile dell’università che da ormai due anni
esce puntualmente a cura del Prof. G.F. Elia e grazie all’impegno di un gruppo
di collaboratori. Il Notiziario, che tira circa 6.000 copie, viene diffuso tra
il personale docente e non docente ed anche tra gli studenti; ha una
consistenza di 16 pagine ed in esso vengono affrontati i temi di politica
universitaria e di attualità scientifica, questioni del personale ed argomenti
di vario tipo. Esso rappresenta un importantissimo canale di informazione che
l’Università ha voluto aprire nei confronti non solo della sua utenza, ma anche
dell’intera città. Va detto anche che al Notiziario collaborano professori
molto autorevoli del nostro Ateneo, e che si conta di potenziarlo ulteriormente
nel prossimo futuro. Avere aperto le pagine del Notiziario alla pubblicità
consente intanto di coprire una larga parte delle spese di stampa.
Dopo
aver confermato nella carica di Pro-Rettore il Prof. Gian Franco Elia, facendo
tesoro delle esperienze maturate nel precedente triennio, è stata varata una
nuova «Giunta di Ateneo».
Sette
docenti universitari fungeranno da consulenti del Rettore nei vari settori della
politica di Ateneo e collaboreranno con lui e con il Pro-Rettore
all’impostazione dei problemi che dovranno essere affrontati e risolti dal
Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione.
I
cinque docenti appartenenti alla prima fascia, hanno ricevuto delega per la
vigilanza sui servizi amministrativi e contabili. Ciò consentirà loro di
prendere conoscenza più diretta dei problemi relativi ai vari settori di
competenza.
A
questo riguardo va specificato che i sette membri della Giunta hanno ricevuto
incarico di occuparsi di problemi relativi a settori specifici. In particolare
il Prof Carlo Cipolloni curerà il settore assistenziale/sanitario, la
professoressa Anna Maria Galoppini gli affari legali, il Prof Paolo Gianni il
Personale non docente, il Prof. Piero Maestrini la ricerca scientifica, il
Prof. Ivano Morelli gli Affari generali, il Prof. Piero Pierotti il Diritto
allo studio e il Prof. Franco Russo il personale docente.
In
questo primo periodo di attività la Giunta ha avuto modo di cominciare a
svolgere un lavoro di istruttoria e di proposta per le varie questioni, che si
è rivelato di estrema importanza, fornendo così un valido apporto agli organi
di governo dell’Università e facilitando una più esauriente e completa
conoscenza tecnica delle questioni che richiedono l’apporto e il confronto di
competenze incrociate.
Come
abbiamo più volte sottolineato la costituzione della Giunta non ha scalfito e
non scalfirà minimamente il potere e le competenze del Rettore, del Consiglio
di Amministrazione, del Senato Accademico, organi che potranno in piena
autonomia e completa discrezionalità valutare le proposte avanzate. Certo è che
fin da ora la Giunta può rispondere alle istanze democratiche di ampliamento
del confronto tra le varie componenti universitarie, così da assicurare ai
processi decisionali una più ampia base di esame e di discussione.
Nel
decorso anno accademico, in seguito a concorso, sono stati nominati 156
professori di ruolo dei quali 43 appartenenti alla prima fascia e 113 alla
seconda fascia. A tutti loro, che per il gran numero non mi è possibile
ricordare personalmente, pur desiderandolo, formulo i più vivi rallegramenti
per il risultato conseguito e l’augurio di sempre più significativi successi.
Un
caloroso benvenuto giunga al Prof. Borger, nominato ai sensi dell’art. 4 del
D.P.R., 382/80, ed ai professori Cianci, Federici, Orlando, Prosperi, Riffaldi,
Lattanzi, Santoni, Terrasi e Varriale provenienti da altre Università.
La
validità dell’attività di ricerca e di insegnamento svolte in questa Università
ha trovato piena conferma nel fatto che ben 36 suoi allievi sono stati chiamati
a ricoprire posti di professori di ruolo in altre sedi, a seguito
dell’espletamento degli ultimi concorsi. A tutti loro ed ai professori Foà,
Settis e Stussi, che si sono trasferiti in altre Università, esprimiamo il
grande apprezzamento per l’opera svolta nell’ambito dell’Ateneo Pisano e
l’augurio di una proficua attività.
In
applicazione delle leggi prima richiamate, sono stati immessi in ruolo nel
decorso anno accademico 146 unità di personale ausiliario e 34 unità di
personale amministrativo. Porgo a tutti loro il cordiale benvenuto
dell’Università, nella certezza di poter Contare sulla loro piena
collaborazione.
E
con vivo piacere che ricordiamo i docenti di questa Università che hanno avuto
riconoscimento per la loro attività. Il Capo dello Stato ha conferito il
diploma di prima classe di Benemerito della Scuola, della Cultura e dell’Arte
ai Professori Giancarlo Berti e Giovanni Gigli. Sono stati inoltre nominati
professori emeriti i proff. Alberto Mori e Livio Trevisan.
Il
Senato Accademico ha insignito dell’ordine del Cherubino i professori Giorgio
Cavallini, Luciano Lardicci, Filiberto Loreti e Lucio Verrazzani.
Il
premio internazionale «G. Galilei» è stato conferito a Sir John Pope Hennessy,
Presidente del Dipartimento di Pittura europea al Metropolitan Museum e
professore all’Università di New York.
I
professori Favilli, Franchi, Moschini, Natoli e Nuti sono stati collocati fuori
ruolo ma, ne siamo sicuri, continueranno a fornire il loro prezioso apporto
alla vita dell’Ateneo.
Permettetemi
di rivolgere un saluto ed un riconoscimento particolare al Prof Favilli per
l’appassionata opera da lui Costantemente svolta come Rettore Magnifico, come
Preside di Facoltà, come Direttore di Istituto, come docente; la sua competenza
ed il suo impegno hanno consentito il raggiungimento di risultati veramente
significativi per il nostro Ateneo.
Sono
stati collocati a riposo per dimissioni volontarie il Prof. Battistini e, per
raggiungimento dei limiti di età, i professori Gomirato, Di Iorio e Toniolo. Ad
essi esprimiamo la gratitudine dell’intera comunità scientifica per il lavoro
svolto e l’augurio di una vita ancora lunga e serena.
Hanno
cessato dal servizio 64 unità di personale non docente, 7 dei quali per
raggiunti limiti di età dopo oltre 25 anni di attività.
Rivolgiamo
loro un riconoscente ringraziamento per l’opera svolta e la collaborazione
fornita con il più fervido augurio per il loro futuro.
Con
profonda commozione ed in segno di duraturo ricordo delle loro virtù,
rivolgiamo un deferente pensiero ai professori Dalmazzo, Di Gangi, Ghelardoni,
Moruzzi e Coviello ed al Signor Guidi che ci hanno lasciato nel decorso anno
accademico ed esprimiamo le più sentite condoglianze alle loro famiglie.
Quanto
sopra sommariamente esposto rappresenta solo una parte delle attività che nel
1986 sono state sviluppate od avviate.
Prima
di concludere desidero rivolgere a voi studenti il più cordiale saluto insieme
agli auguri che la formazione culturale e la preparazione professionale
derivanti dai vostri studi vi consenta un ragionevolmente rapido inserimento
nel mondo del lavoro.
Il
periodo che stiamo attraversando non è certo facile, ma l’entusiasmo,
l’interesse e la volontà che state dimostrando costituiscono certamente motivi
di fondata speranza.
A
conclusione desidero esprimere la mia gratitudine ai membri del Senato
Accademico e del Consiglio di Amministrazione per il sempre più pesante lavoro
che responsabilmente sono chiamati ad assolvere. Il più sincero apprezzamento
vada ai Presidi ed ai Consiglieri che hanno concluso il loro mandato nello
scorso anno accademico ed un caloroso benvenuto giunga a tutti i neo-eletti.
Mi
sia consentito porgere i sensi della mia più affettuosa riconoscenza al Pro
Rettore Prof. Elia ed un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno voluto
più direttamente coadiuvarmi in questo non facile compito.
Ringrazio
tutti i colleghi che come delegati alla vigilanza degli atti amministrativi o
come componenti delle numerose Commissioni partecipano attivamente alla vita
dell’Ateneo.
Un
sentito ringraziamento desidero in proposito rivolgere ai proff. Ottavio Banti,
Renzo Nobili, Lorenzo Pera e Alfredo Vallini per la loro impegnata e preziosa
collaborazione.
Un
sentito ringraziamento al Direttore Amministrativo per la preziosa
collaborazione costantemente fornita, nonché al personale docente ed a tutto il
personale non docente dell’amministrazione centrale e delle strutture
periferiche per l’impegno sempre dimostrato e per il loro non comune
attaccamento all’Istituzione.
I
problemi conseguenti allo sviluppo delle iniziative promosse ed alla messa in
marcia di altre, che certamente saranno proposte dal Corpo Accademico nell’interesse
dell’Università e della intera Comunità, sono veramente imponenti e la loro
soluzione non sarà facile, anche tenendo conto delle condizioni nelle quali si
è costretti ad operare.
Grande
è però la soddisfazione di vedere una antica e prestigiosa istituzione come la
nostra rispondere, pur con qualche resistenza ed incomprensione, agli stimoli
che vengono dal mondo moderno e dalle nuove esigenze della cultura di oggi.
L’Università
è cultura. Essa non può pensare solo all’immediato, non può vivere nel torpore,
chiudendosi entro se stessa. Con questa consapevolezza è fermo intendimento
fare quanto possibile per consentire all’Università un sempre più attivo
assolvimento dei compiti ad essa demandati.
Con
questo spirito dichiaro aperto il 643° anno accademico dell’Università di Pisa.
La
lezione inaugurale sarà tenuta dal Prof. Antonio Passetti da Settimo ed avrà
per tema: «Attualità e prospettive della ricerca farmaceutica».
Da: Annuario dell’Università degli Studi di Pisa per l’a.a. 1986-1987.